Il corso intensivo è iniziato martedì 31 marzo con la prima lezione introduttiva nella quale è stato spiegato come sarebbe stato strutturato. E’ un corso impegnativo, tosto, ma estremamente utile e formativo, a molti di noi sta permettendo di approfondire i diversi aspetti della disabilità e l’importanza dell’inclusione. Siamo solo all’inizio, le lezione saranno molte e i viaggi a Casale Monferrato parecchi. Frequenteremo un pomeriggio (4 ore) infrasettimanale e il sabato l’intera giornata (8 ore).
Mi ha fatto tanto piacere incontrare dal vivo colleghi ITP che conoscevo solo virtualmente. Gente tosta disposta ancora una volta rimettersi in gioco. Ma oltre al corso c’è di più, ecco che ritorno al titolo. C’è il confronto, lo scambio di idee, il racconto delle diverse esperienze, insomma è un arricchimento umano e professionale continuo, qualcuno sottolinea come sia un vero peccato disperdere professionalità ed esperienze maturate in diverse anni di servizio per tuffarsi in una nuova e delicata esperienza. In effetti lo è, ma gli ITP riusciranno a dare il massimo anche in questa nuova “avventura”.
Ma c’è ancora di più (sempre il titolo…), c’è la pausa pranzo e… scusate se è poco! La nostra pausa pranzo, una sola ora, dalle 13 alle 14, non poteva e non doveva essere banale, ma soprattutto doveva essere gustosa e di qualità. La scelta del ristorante, come capita spesso, è toccata a me e al collega Luigi Mele, dicono che siamo portati… Ovviamente abbiamo optato per quella che secondo noi rappresentava la scelta megliore: l’Osteria Amarotto. Situata a poche centinaia di metri dalla scuola che ci ospita. Scelta azzeccata. Siamo stati molto bene, il sig. Amarotto ci ha accolti, eravamo in 20, con gentilezza, ci siamo sentiti a casa, ma a farla da padrone sono stati i piatti: molto buoni i tagliolini caserecci al Ragù, straordinari gli gnocchetti alla fonduta di toma, anche questi preparati freschi dalla signora Amarotto. Delicato e tenerissimo il filetto di maiale, servito con verdure lessate e patate al forno, delizioso e dal sapore avvolgente l’arrosto. Il caffè poi ce l’ha servito nel dehors. Siamo stati molto bene, sarà la nostra tappa di ogni sabato, non rinunceremo certamente ai piatti succulenti preparati dalle chef di casa. Vista la soddisfazione di tutti i venti colleghi, l’Osteria si è guadagnata una citazione sul mio blog.
Di seguito le foto dei piatti, una dei colleghi nel dehors, mentre la foto in alto riprende il gruppo, quasi al completo, dei colleghi di Biella.