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Avvelenarsi mangiando? Si può

Sono anni che A Ruota Libera prova a consigliare stili di vita salutari, ma in particolare invita a consumare cibi sani, freschi e genuini. E’ una battaglia persa poichè bisogna lottare continuamente contro i giganti della comunicazione: radio e TV la fanno da padrone. La pubblicità condiziona, appunto, consumi e stili di vita. I risultati poi sono sotto gli occhi di tutti: malattie cardiovascolari in aumento, obesità e obesità infantile in continua crescita, tumori in continua espansione.

Spesso chi abita in aree prive da industrie si domanda come sia possibile che la gente muoia di cancro e che l’incidenza continui ad aumentare nonostante manchino sul territorio mostri industriali. In queste aree, come nelle altre aree del Paese, vi è un minimo comune denominatore che li accomuna, ovvero l’alimentazione. Alimentazione, ahi noi, sempre più frutto dell’industria alimentare e sempre meno di produzione propria. Quando poi la produzione è propria per rendere l’orto più rigoglioso non si esita ad usare concimi chimici. Il risultato è che l’ortaggio alla fine non è così sano come immaginiamo, anzi!

Insomma siamo ciò che mangiamo e se mangiamo male il risultato è che a rimetterci sarà la nostra salute. Da dove bisogna iniziare per tutelarci? Intanto occorre imparare a leggere le etichette dei cibi (industriali) acquistati nei supermercati; imparare, magari usando internet, a conoscere i vari ingredienti che li compongono, in particolare quelli seguiti da sigle alfanumeriche e poi prediligere quanto possibile cibi freschi, coltivati in maniera consapevole. Non è la soluzione, ma è un primo passo. Spesso le etichette sono ingannevoli, immagini e scritte “imbrogliano” i consumatori come ci svela l’associazione dei consumatori Altroconsumo nel video che propongo qui di seguito.

Liborio Butera:
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