Nel marasma di questi ultimi giorni , con un’amica carissima si ripensava al momento in cui ebbe inizio la nostra storia di precarie nella scuola italiana. Erano tempi in cui Credevamo ancora che fosse sufficiente leggere la Costituzione per essere tutelati; credevamo che l’uguaglianza fra tutti i cittadini riguardasse anche l’uguaglianza tra i lavoratori; credevamo che lo Stato Italiano mai si potesse macchiare del reato di truffa; Credevamo che l’Unione Europea avesse valore nel tutelare il cittadino europeo; Credevamo che dopo tutti gli anni di servizio, e con l’esperienza acquisita “in trincea” ci venisse riconosciuto l’insegnamento honoris causa. Come del resto avviene in europa.ma l’italia non è Europa. Un giorno si rifletteva insieme su alcune norme della Costituzione di specifica importanza , quali art. 3 (principio di uguaglianza); art. 35 (principio della tutela del lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni); art. 36 (principio della retribuzione sufficiente) e art. 41 (principio del contemperamento della libertà di iniziativa economica con l’esigenza di tutela della dignità umana). In effetti dopo aver tanto chiacchetato , con la mia amica , abbiamo capito che nella pratica “i lavoratori non sono tutti uguali.”
Con l’istituzione dei T.F.A. e dei P.A.S. abbiamo ottenuto un’abilitazione, pagandola profumatamente che, non ci rende uguali ai colleghi che negli anni passati con titolo abilitante sono stati iscritti alle Graduatorie Ad Esaurimento. Sembra ridicolo e a tratti oltraggioso parlare di REATO DI TRUFFA DA PARTE DELLO STATO ITALIANO, pero’ a ripensarci bene: lo Stato Italiano ha imposto ai docenti con almeno tre anni di servizio l’accesso ai PAS al costo di euro 2016,00 (variabili da ateneo o regione) per poi non riconoscer loro il titolo conseguito; lo Stato Italiano ha imposto ai laureati l’accesso ai TFA al costo di euro 2016,00 (variabili da ateneo o regione) per poi non riconoscer loro il titolo conseguito. A novembre del 2014, LA CORTE EUROPEA si è pronunciata sulla LA SENTENZA dell’abuso reiterato DEI CONTRATTI A TERMINE esortando ” lo stato italiano ad “assumere 250mila precari” . La risposta immediata del premier Renzi e del Ministro Giannini non è tardata :”Dopo sentenza europea non cambia nulla” .
Dopo anni di servizio prestati alle scuole, perché sprovviste di docenti per la copertura delle cattedre scoperte, ora il Governo Renzi dice “dobbiamo tagliare, chi piglio, piglio” senza considerare il personale che si è qualificato nel corso del tempo, che pur non avendo titolo, come i colleghi di 3 fascia, è costretto ad aggiornarsi, a fare corsi, a documentarsi, a formarsi con tanto di attestazioni rilasciate dai Dirigenti Scolastici. Cosa sono questi se non docenti professionisti?
L. D’errico e A . Failla