Preparare il cannolo siciliano lontano dall’Isola non è mai così semplice come può sembrare. La primissima difficoltà che si incontra è quella di reperire la ricotta di pecora vera. Quella prodotta con il latte frutto dei pascoli dei terreni che si affacciano a mare, dove la salsedine marina insaporisce l’erba donando alla ricotta quel gusto leggermente salato, inconfondibile. L’altra difficoltà lampante consiste nel trovare – salvo non prepararli da sé – le “scorze” del cannolo (quella gustosa cialda croccante che contiene la crema di ricotta), tuttavia con un po’ di buona volontà sono riuscito a reperirli. Per carità, la ricotta prodotta da un noto caseificio siciliano, somiglia lontanamente a quella prodotta da “u zu Totò” di Montallegro che ogni mattina, con grande maestria, la preparava in un casolare nei pressi di Eraclea Minoa, dove mi recavo da ragazzo con un pezzo di pane duro e un piatto, all’epoca amavo fare colazione così, una goduria infinita!
Quella industriale acquistata in un Iper della zona è un tantino salata, forse nella fase di lavorazione per allungarne la conservazione hanno aggiunto un po’ di sale, poi era anche piena di siero. Le “scorze”, senza strutto (sugna per gli amici siciliani) li ho reperiti in un altro negozio che importa dalla Sicilia. Buonini, ma non all’altezza di quelli divorati a Cattolica Eraclea. Altro ingrediente è lo zucchero e nel mio caso ho anche aggiunto del cioccolato fondente a scaglie. Altri, viziosi, aggiungono la panna per rendere la crema più soffice, ma chi mi conosce sa che sono un duro e puro, soprattutto per queste cosette goderecce.
La preparazione: intanto vediamo quale errore non bisogna commettere. La ricotta prima di lavorarla, va lasciata un giorno intero a colare, il siero va eliminato tutto altrimenti la crema poi viene liquida o poco densa. Chiaramente va tenuta in frigo. Dopo averla “scolata”, va lavorata con lo zucchero. Io amo metterne poco perchè non voglio annullare il sapore della ricotta, altri, ahimè, ne aggiungono parecchio. Consiglio, dunque, di aggiungerne un po’ per volta e di assaggiarla di tanto in tanto. Molti alla ricotta aggiungono scorzette di arancia, canditi ecc. Ovviamente si tratta di gusti personali.
Trovato l’equilibrio, si lascia a riposare in frigo per un’oretta circa, solo dopo si procede a riempire le “scorze”, se non avete un sac a poche, util