In questi giorni il “premier” ha decantato la vittoria del PD alle ultime elezioni regionali in Calabria ed Emilia Romagna del 23 novembre u.s., nonostante la maggior parte degli elettori si sia astenuta (circa il 60%).
Il “premier” ha dichiarato a proposito del “non voto”, che l’astensionismo è un fattore di carattere secondario e che il risultato delle elezioni ha dato ragione ed appoggio a lui e alle sue politiche di governo.
In tutta franchezza non si capisce a quale vittoria alluda, non v’è chi non colga che le elezioni regionali (sia pure in sole 2 regioni) con il 60% di astensionismo, hanno decretato la sconfitta dell’intera classe politica attuale di qualsiasi colore, Renzi e PD compreso, ovviamente.
In Calabria, nelle urne, durante gli spogli elettorali, sono state rinvenute numerosissime schede ( che vi proponiamo in visione) che hanno evidentemente raccolto lo sfogo della povera gente delusa, amareggiata ed esasperata dall’intera classe politica territoriale e nazionale.
Ciliegina sulla torta, il servizio giornalistico della trasmissione televisiva “Announo” andata in onda ieri sera alle 21:30 circa su La7, http://www.serviziopubblico.it/2014/11/renzi-in-calabria-manganellate-e-magna-magna/ ha messo in luce che nelle fila del PD sono stati eletti alcuni consiglieri rinviati a giudizio per reati penali, ed altri consiglieri, parenti di primo grado di ex politici regionali condannati in via definitiva a 4 anni di reclusione. I politici del PD in questione, secondo la giornalista di Announo, sono Tonino Scalzo eletto con più di 12.000 voti e rinviato a giudizio per abuso d’ufficio, Michele Mirabello eletto con quasi 10.000 voti e rinviato a giudizio per concorso in banca rotta fraudolenta, Flora Sculco eletta con 9.000 voti che deve ringraziare il padre Enzo Sculco ex parlamentare regionale condannato in via definitiva a 4 anni di carcere per concussione.
Questa è la vittoria di cui si vanta Renzi e il PD.
“Ad Maiora Semper”