Il pane nero di Castelvetrano è un presidio Slow Food. Viene realizzato con due grani antichi siciliani moliti in pietra naturale. Il primo è un grano duro siciliano, il secondo è un grano marzuolo di “tumminìa” (timilia). Sono grani non “nanizzati”, quindi a differenza di quelli moderno non sono mai stati trattati con raggi gamma e quindi ne conservano tutte le proprietà di un tempo. Sono grani integrali, il colore scuro lo attribuisce il grano di tumminia che lo rende anche straordinariamente dolce e gustoso, con profumi intensi e un particolare aroma di tostato. E’ un pane che viene levitato con il “criscenti”, lievito naturale pasta madre.
Al salone del gusto abbiamo incontrato ed intervistato il titolare di uno dei forni, presidio Slow Food di Castelvetrano, Nero di Tumminia. Ci ha spiegato dove e come si rifornisce dei grani e come questi grani sono preziosi per la sua attività.
Un altro esempio da seguire, il pane buono in Sicilia, ma anche nel resto d’Italia si fatica a trovare. La metodica industriale che ha prevalso sulla tradizione lo rende gommoso dopo appena un giorno e in altri casi duro, immangiabile, cosa che non accade con il pane nero di Castelvetrano.
Di seguito l’intervista video.