Siamo davanti ad un periodo teoricamente importante, sei mesi, su cui punta RENZI, per dare qualcosa di concreto agli ITALIANI, con la sua Presidenza EUROPEA, ma sei mesi passano in fretta e se ci impongono le riforme strutturali da fare, la politica si mette di traverso, per i soliti interessi e perchè no, per incapacità, allora il floop diventerà realtà. I tagli tanti annunciati da RENZI sulle spesa pubblica trova inapplicabilità sempre per le solite motivazioni, non si pò tagliare sempre privando il cittadino dei servizi ed aumentando i costi individuali, mi riferisco alla SANITA’, e non solo, settore dove le spese insostenibili sono quelle non sui servizi ma sugli acquisti di mezzi e attrezzature, dove diciamocelo chiaramente, il SISTEMA vuol continuare per come è stato e cioè alti costi, molto di più della realtà, un pò per colpa della “FILIERA” in questo caso una filiera tangentistica a carico del cittadino. E’ ora di dire basta e se RENZI vuole veramente cambiare attacchi senza mezzi termini questo metodo molto consolidato su tutto il territorio Nazionale. La notizia del giorno è che L’U.E. fa sapere da BRUXELLES che i 125 milioni di euro per l’ORTOFRUTTA non saranno dati a nessun STATO perchè le richieste sono troppe e per non scontentare nessuno, nessuno li avrà. A titolo d’informazione la POLONIA chiedeva oltre 90 milioni, l’indennità dovuto era di X euro per chilo prodotto, rimasta sui TIR. Dal 7 agosto, è scattata la rappresaglia commerciale russa sulle importazioni di prodotti agroalimentari europei, i produttori del continente hanno visto i contratti stipulati oltre gli Urali trasformarsi in carta straccia; nel migliore dei casi sono riusciti a vendere quei carichi altrove, nel peggiore invece, hanno dovuto far tornare indietro i camion già partiti e cedere quelle casse di frutta e verdura a organizzazioni Onlus. È in questi casi che sarebbe dovuta arrivare l’indennità di ritiro, cioè il rimborso da parte dell’Ue, che la Polonia – il cui premier Donald Tusk è designato alla presidenza del Consiglio, e che rispetto a Putin si è sempre schierata per il pugno di ferro – è stata così solerte nel chiedere. «Le indennità dovrebbero essere diversificate in base ai costi di produzione>. Morale della storia, ecco gli effetti delle sanzioni fatte dall’U.E. alla Russia, ora aspettiamoci ancora di peggio perchè PUTIN sta imponendo il veto anche al settore abbigliamento e automobilistico. Intanto stamattina, nella riunione dell’Eurogruppo tenutasi a Milano, il ministro dell’Economia PADOAN, ha confermato che l’Italia rispetterà gli impegni presi con l’Europa sul deficit di bilancio, anche se il target del 2,6% richiesto dalla Bce non è più compatibile con il quadro macro, nettamente peggiorato. Per stare ai patti con l’Europa, il ministro non ha escluso una manovra correttiva. (se non ci saranno i tagli, nuove tasse?) . Si avvia alla sentenza il caso l’omicidio di PISTORIUS, è proprio vero: ” il tempo lenisce e cancella molte cose, anche certezze, il denaro fa il resto. Sarà minima la condanna di un uomo che da colpevole nel primo periodo e quasi diventato vittima delle sue debolezze e del suo ambiente.