REFERENDUM SCOZIA: un rischio per l’Europa Unita.
Nato per accontentare una piccola parte della politica Scozzese, il referendum sul’indipendenza della SCOZIA, diventa un CASO INTERNAZIONALE, dove tutti si pronunciano per il NO, elencando tutta una serie di eventi negativi, sopratutto per il SISTEMA ATTUALE, tra l’altro, un sistema che nessuno tra i proponenti referendari condivide. SCENDONO IN CAMPO TUTTI, OBAMA, CAMEROON, MERKEL, tace BLAIR, star, pro e anti referendum, persino i politici Italiani tutti contrari ad accezione dei leghisti (Maroni-Salvini-Tremonti-Borghezio) e degli altri movimenti europei secessionisti. In realtà sembra una lotta impari, il NO dovrebbe farcela, i problemi che nascerebbero nel caso della vittoria dei SI, con ogni probabilità, avrebbero effetti disastrosi in molti paesi europei, primo fra tutti La Gran Bretagna che a breve sarà chiamata al Referendum sull’EUROPA con conseguenze immediate su PIL, borsa, e moneta. L’unico fatto è che nelle interviste popolari si nota un evidente spirito di indipendenza e che in tanti fino ad oggi hanno mal sopportato questo forte legame con gli inglesi. Questo sentimento se veramente diffuso può sancire la vittoria dei SI. Diventerà una certezza lo STATO SCOZIA e da quel momento cambieranno molte cose, non solo in ‘INGHILTERRA ma nell’Europa intera. Questo evento sancirebbe la fine dei principi europeisti di DE GAULLE ridimensionando l’idea dell’unione degli stati ed avvalorerebbe lo spirito indipendentista di tante REGIONI o aree europee. Si potrebbe affermare che sono in arrivo le idee di un passato lontano (la frammentazione degli Stati del XVIII e XIX secolo)e la fine degli IDEALI PROGRESSISTI DEGLI ANNI ’60.