E’ sempre più manifesta la volontà dei potenti di turno sia in politica che nei sistemi contorti dell’alta finanza e per finire nel settore industriale, il procedimento di ridimensionare fortemente quello che loro stessi, per i loro fini, hanno a suo tempo e gradualmente creato nel corso dell’ultimo cinquantennio. Diritti acquisiti con l’avallo dei sindacati, probabilmente facenti parte di divisioni di TORTE in comune accordo, oggi sono continuamente oggetto di tagli fino a mettere in discussione, diritti giustamente raggiunti.
Nel corso degli anni le AMMINISTRAZIONI pubbliche sono stati posti di imboscamento per soggetti da sistemare, centri di recupero per i Cosidetti RACCOMANDATI, i quali hanno partecipato non proprio COSCIENTEMENTE a quello che era il consolidamento di un sistema di potere-elettorale. Quante persone, il cui apporto era inutile, dal punto di vista della necessità, sono state assunte in enti inutili e quanti ancora ora sono oggetto di politica-clientelare, ultime dei quali le famose aziende municipalizzate, Le società gestori della raccolta rifiuti e dell’acqua ex-pubblica. Chiusure di enti-para-regionali o Statali con assorbimento diretto nella pubblica AMMINISTRAZIONE. Le colpe di tutto questo spreco è soltanto di una classe politica incapace di dare vera occupazione, sperperando denaro pubblico senza programmazione, dimenticando il valore degli investimenti che avrebbero potuto ricavare anche nel campo occupazionale con impiego delle medesime risorse finanziarie, in progetti diversi.
Oggi, l’intendimento è quello di far passare e gravare questa scellerata metodologia ,sulla testa del cittadino non proprio consapevole della loro gestione e colpevole di questi danni economici che il politico di turno, tanto osannato elettoralmente, aveva commesso. Che colpe hanno coloro che sono stati inseriti nel mondo del lavoro attraverso le ex- cooperative, gli ex-articolisti, a volte non inseriti nella macchina burocratica degli enti ove prestano lavoro, vivere da precari, senza certezze, di chi è la colpa? DEL LAVORATORE? No, non è cosi la colpa è loro, del SISTEMA.
Ultima cosa non tollerata è la MALATTIA DEFINITA TATTICA, forma anch’essa di assenteismo, piaga sociale mai lottata fin dalla sua nascita. Non si possono fare i tagli e le riforme procedendo sempre con soluzioni atte a ridimensionare cose volute dalla stessa politica, in forme più o meno illecite, il cui loro avallo era sempre componente attiva del sistema finalizzato con le ELEZIONI. LORO NON TAGLIANO MAI I LORO PRIVILEGI politica e sistema finanziario CONTINUANO AD ARRICCHIRSI riducendo il potere di acquisto ed il tenore di vita del cittadino medio, aumentando sempre di più il numero dei poveri. In definitiva povertà significa avere bisogno, il sistema si alimenta cosi, la politica continua ad assorbire il cittadino, povertà comporta sudditanza, povertà sono anche voti per i potenti.
In definitiva viviamo in una nazione di apparente democrazia, dove trovare lavoro è pressocchè impossibile e se lo trovi, sotto pagato, chi lavora, deve rispettare il SISTEMA, che nonostante tutto continua a dargli un lavoro la cui dignità, tanta voluta dai nostri PADRI COSTITUZIONALISTI, è compromessa e calpestata dai progetti della lobby politica. Tagli e ridimensionamenti si debbono fare partendo da chi ha, ed i politici hanno, hanno molto di più, perchè loro hanno accumulato molto, ma molto di più ed i loro privilegi ne sono la testimonianza.