DA BERLUSCONI A RENZI, quante cose sono successe, ma la crisi è sempre presente..
Con questa prima parte si vuol ripercorrere, molto velocemente le azioni politiche dall’ultimo governo Berlusconi ad oggi, significando che moltissime cose sono storicamente certe ed alcune sono voci autorevoli che circolano negli ambienti politici e finanziari. Ebbene ricordare sempre, la memoria insegna , magari per non ripere gli errori.
Quando nel novembre del 2011 cadde il governo BERLUSCONI, causa la crescente crisi, ma dovuta anche ai suoi comportamenti, alla sua mancata applicazione integrale delle imposizioni della UNIONE EUROPEA. Abbiamo subito due governi prettamente voluti dal SISTEMA ,non dal popolo, con la politica Italiana ad eseguire le disposizioni della finanza EUROPEA del FONDO MONETARIO MONDIALE e dell’OCSE, con l’avallo dell’USA. Da quel momento TASSE, TAGLI, DISOCCUPAZIONE , chiusura di imprese, fallimenti societari sempre in aumento. Persino suicidi, comuni cittadini, pensionati, lavoratori licenziati, disperati, colpevole anche la riforma della riscossione con l’art. 3 del D.L. 30 settembre 2005, n. 203 deliberato dal III Governo Berlusconi, convertito con modificazioni nella L. 2 dicembre 2005, n. 248, con la creazione del mostro EQUITALIA. Inizia cosi una fase di regressione economica-sociale che ci porterà anno dopo anno indietro nelle graduatorie economiche e sociali sia in Europa che nel mondo. Nonostante questi problemi che vanno a gravare su gran parte del tessuto economico del paese, continuiamo a mantenere gli impegni nel campo militare, partecipiamo alle spedizioni, cosidette di pace e subiamo anche perdite sul campo, non viene mai ridotta la spesa in questo settore anzi si fanno operazioni non condivisibili dall’opinione pubblica, per potenziare gli armamenti. Continua cosil rafforzando il mal-governo con sperpero di denaro pubblico, concedendo privilegi alla loro categoria e le varie lobby esistenti, quali banche, fondazioni, società diverse prima fra tutte le società del gioco, consentendo loro evasioni di grosse cifre annuali. L’incapacità di fare delle leggi fiscali e di lotta all’evasione eque hanno fatto che il cerchio si chiudesse in una spirale che da li a poco si sarebbe rivoltata contro il cittadino. MONTI con il suo avvento, voluto da NAPOLITANO dalla BCE, dalla MERKEL, da OBAMA e dalle banche che interpretano il loro ruolo come riferimento della finanza mondiale, prima fra tutte la GOLDMAN SACHS, fucina di uomini esperti in materia di finanza economica, diventa il portator e l’esecutore di un progetto che punta al ridimensionamento della situazione patrimoniale di ogni cittadino ITALIANO, specialmente i lavoratori dipendenti ed imprese. Infatti MONTI proviene da quella scuola (GOLDMAN SACHS, dove aveva lavorato prima di diventare commissario dell’U.E. ), adempiere a tale incarico è nelle sue riconosciute capacità. MONTI arrivò a buon punto del piano, ma poi scoperto, tutto divenne difficile. Si presenta alle elezioni Nazionali con un proprio partito, il suo tentativo diventa un floop, cosi come fallisce il suo maggior alleato, CASINI, il quale sacrifica anzi distrugge un partito STORICO del nostro paese , o meglio quello che era rimasto della DEMOCRAZIA CRISTIANA. Il popolo aveva capito il gioco, non lo accettava, tutti i partiti perdono quello che era rimasto della loro credibilità, spunta il movimento 5 STELLE di GRILLO, spopola con i consensi, alla camera dei deputati arriva vicinissimo al PD, il popolo o almeno il 25% crede possibile la politica di GRILLO, pone su di lui le speranze, ma lui non entra nel governo col PD e cosi, la strategia del potere incassa felicemente tale posizione e sceglie LETTA, anch’esso uomo del potere stessa scuola di MONTI, vicinissimo al mondo finanziario, un altro anno di sacrifici e di peggioramento economico, sempre licenziamenti e disoccupazione in aumento, con altri suicidi. e chiusure di imprese.Il PIL non MIGLIORA. Si arriva alla famose LARGHE INTESE, La casa della Libertà si allea con il PD. Gli obiettivi rimangono sempre gli stessi con un’aggiunta ridurre il consenso popolare di GRILLO. Nell’ottobre 2013 LETTA, nomina Carlo Cottarelli a Commissario per la spending review, l’incarico consiste nel ridurre la spesa pubblica, in realtà e anche l’imposizione del sistema di un uomo di propria fiducia, infatti proviene dal FONDO MONETARIO MONDIALE. La linea economica imposta dalla GERMANIA va avanti, cosi come quella della BCE. In questo periodo il parlamento ed il governo hanno una gatta da pelare, la condanna di BERLUSCONI e la sua decadenza da Senatore, anche questa cosa va in porto, BERLUSCONI va fuori DAL SENATO ed esce dal governo e dalla maggioranza. Finiscono le larghe intese e si riducono i numeri della maggioranza, si ritorna alla vecchia F.I. e si costituisce un altro partito il NUOVO CENTRO DESTRA DI ALFANO, che rimane in maggioranza nel governo. Ma c’è un rampollo rampante pieno di ambizioni anche lui gioca le sue carte ed alla fine ci riesce, cosi LETTA diventa vittima inconsapevole dei giochi del SISTEMA , la MERKEL e NAPOLITANO si rendono conto che LETTA non c’è la fa ad eseguire gli ordini e cosi ripiegano su RENZI, Dapprima sembra che RENZI voglia cambiare tutto, CAMBIARE IL SISTEMA, su certe linee sembra GRILLO, stavolta i voti ci sono, molti cittadini si avvicinano a lui, lo sostengono, promette riforme a tutto spiano, vuole dare forza alla sua azione riformatrice, cerca consensi , invita ad un incontro BERLUSCONI, stipulano il famoso PATTO DEL NAZARENO, sulla riforma elettorale, fanno un accordo forte, tanto da suscitare i primi attriti all’interno del PD con coloro che non volevano ritornare a dialogare con Berlusconi, anche altri cittadini non condividono, ma il patto è destinato a durare anzi BERLUSCONI è come se venisse riabilitato nell’immagine e nei consensi, in pratica si rimette in carreggiata nella politica che conta. Redigono una riforma che per tanti rasenta la legittimità costituzionale, ponendo consistenti dubbi e contrasti, sulle intenzioni che poco tempo prima aveva manifestato la CORTE COSTITUZIONALE in riferimento alla riforma elettorale. Intanto RENZI concede un bonus di 80 euro ad una buona fetta di lavoratori e con questa manovra quasi pre-elettoralle si presenta alle elezioni Europee dove gli viene tributato un grande successo il PD arriva al 42%, TRAGUARDO MAI RAGGIUNTO NELLA SUA STORIA.