Crisi – Coldiretti: a 3000 furbetti della casta dei campi, ½ mld “tax free”
VERCELLI/BIELLA, 3 aprile – Grandi gruppi industriali, assicurativi e bancari, ma anche enti di diversa natura che non vivono certo di agricoltura sono l’elite intoccabile dei primi tremila beneficiari di contributi che ricevono un importo di oltre mezzo miliardo di euro mentre si chiedono sacrifici a tutti gli italiani a partire dagli agricoltori. La denuncia arriva dal presidente nazionale di Coldiretti Roberto Moncalvo con riferimento alle scelte che stanno per essere fatte a livello nazionale nell’attuazione della riforma della politica agricola comune per il periodo 2014-2020.
Si tratta – sottolinea la Coldiretti – di una casta di intoccabili che rappresenta appena lo 0,2 per cento degli interessati dagli interventi di politica agricola che riceve però ben il 15 per cento delle risorse destinate all’agricoltura. Una rendita fondiaria e finanziaria che – precisa la Coldiretti – senza un deciso cambiamento nella programmazione nazionale rischia di essere mantenuta per i prossimi sette anni.
Molti di questi soggetti non contribuiscono alla previdenza agricola mentre altri nelle pieghe dell’attuale legislazione hanno creato società Spa ed Srl ad hoc per avere agevolazioni sull’ Imu, sulla concessione edilizia, sull’acquisto dei terreni agricoli e anche sulle bioenergie facendo così concorrenza sleale al reddito e all’attività dei veri agricoltori.
“Come sottolineato dal nostro presidente nazionale Moncalvo, ci auguriamo che in questo momento difficile per il Paese nessuno abbia la follia di mantenere questi insostenibili privilegi e ci si impegni invece per concentrare le poche risorse disponibili a chi vive e lavora in agricoltura per il ruolo ambientale, economico e sociale che svolge per il Paese” commentano Paolo Dellarole e Marco Chiesa, presidente e direttore di Coldiretti Vercelli-Biella.
“La lotta a tutte le rendite sembra finalmente rientrata nell’agenda della buona politica e di questo la Coldiretti se ne compiace perchè – ha concluso Moncalvo – sono necessarie grandi discontinuità sui temi della giustizia e dell’equità sociale per troppo tempo negati dalla malapolitica”.
“Faremo in modo che gli speculatori e coloro che non vivono di agricoltura siano oggetto di una attenta riflessione anche in Piemonte” dice Antonio De Concilio direttore della Coldiretti Regionale. “Continuare ad erogare fondi comunitari a queste realtà, significa continuare ad alimentare una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori agricoli che vivono di agricoltura. Si tratta di una partita di oltre trecentocinquanta milioni di euro ripartiti su quarantamila aziende, per la quale dobbiamo garantire una corretta assegnazione che tenga conto di imprese che producono lavoro e sicurezza alimentare. Con questi criteri è necessario procedere alle scelte anche nazionali per l’impostazione della nuova PAC.”.