Proprio nessuno no, alcune voci libere ne parlano eccome ed evidenziano questa brutta cosa, l’ennesimo regalo dello Stato (cioè di noi tutti) alle banche. E questa volte le risorse vengono sottratte alle Poste, si recupereranno 5 mld di Euro dalla priovatizzazione e se ne regaleranno 7 mld alle banche mentre scuole cadono a pezzi, ospedali non hanno né infermieri e né medici a sufficienza, dove mancano, in alcuni casi, pensino i macchinari di primo soccorso o i reagenti per fare gli esami del sangue. Questa è l’Italia Baby…
il Prof. Bebbe Scienza una delle poche voci libere ne parla e ci comunica via mail quanto segue:
Col decreto legge sull’Imu sta per essere sancito che la Banca d’Italia diventi una public company (un’assurdità unica al mondo) e che i suoi azionisti siano soprattutto banche italiane. Viene così ribaltata la legge del 2005 che, molto opportunamente, stabiliva che lo Stato diventasse proprietario della banca centrale.
Così la Banca d’Italia sarà posseduta da banche che essa deve vigilare; queste guadagneranno sul signoraggio e magari decideranno anche sull’oro da essa posseduto. E tutto ciò avviene nell’indifferenza o l’approvazione generalizzate degli organi di informazione.
Non essendo proprio ciò di cui mi occupo, rinvio ai contributi di Fulvio Coltorti, da decenni studioso della materia. E’ sempre lui che, a capo dell’ufficio studi di Mediobanca, svelò per primo negli anni ’80 i nomi e le quote delle banche già proprietarie di Banca d’Italia, che invece li teneva ben nascosti (il colmo!).
Chi è interessato può dunque vedere:
http://www.linkiesta.it/bankitalia-privati
http://www.firstonline.info/a/2013/11/30/coltorti-che-pasticcio-la-riforma-di-bankitalia/7da48817-2cfa-49b2-be0d-b3e26de2d28f
Per completezza aggiungo che la legge del 2005, piaccia o non piaccia, fu voluta da Giulio Tremonti e che ora la principale forza politica che si oppone allo scempio è, piaccia o non piaccia, il Movimento 5 Stelle.
Saluti,
Beppe Scienza