E’ quanto ha dichiarato Rino Di Meglio della Gilda degli Insegnanti, i commenti dei docenti non si sono fatti attendere, riportiamo qui su A Ruota Libera quello di Alessandro Minnetti:
“Già lo siamo da tempo. Non ragioniamo dal punto di vista dei docenti di ruolo con elevato punteggio in graduatoria interna. Pensiamo ai giovani (ed anche meno giovani) precari ed ai neo immessi in ruolo, fortunati si ma costretti a migrare all’interno della propria provincia anno dopo anno. Considerando lo stipendio base e gli scatti che, anche quando dovuti non son arrivati, le distanze da percorrere per raggiungere il luogo di lavoro, gli accresciuti impegni dovuti alla “modernizzazione” della scuola, mettiamoci anche un poco di “nonnismo” da parte dei colleghi più anziani (scelta insegnamenti e classi ed incarichi progetti), anche i genitori degli alunni mollto spesso ci privano del rispetto che una volta si provava nei confronti di colui che ha la nelle sue mani il futuro dei propri figli (sentenziando sull’operato e sputando “consigli” sul come operare) e non puoi neanche controbattere altrimenti ti trovi il dirigente o chi per esso che difende la buona immagine della scuola (chinata a 90º). Da tempo mi sento proletario“.
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Forse ci considereranno anche così ma... noi siamo di più!
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