VERCELLI/BIELLA, 28 novembre – I fabbricati rurali e i terreni gestiti da coltivatori diretti o Imprenditori agricoli professionali (Iap) saranno esenti dall’Imu. E’ una notizia attesa importante, “con cui il consiglio dei ministri ha posto fine all’unico caso di doppia imposizione fiscale sui fabbricati rurali”.
Lo affermano il presidente e il direttore di Coldiretti Vercelli Biella, Paolo Dellarole e Marco Chiesa, sottolineando “la coerenza di una scelta che riconosce il ruolo ambientale, sociale e culturale dell’agricoltura italiana e delle imprese che vi operano”.
Inoltre – continuano Dellarole e Chiesa – “è stata mantenuto l’impegno preso e sottoscritto lo scorso luglio dal ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo nel “Patto per l’Agricoltura” siglato davanti ai 15 mila agricoltori presenti all’Assemblea Coldiretti al Palalottomatica”.
Più volte Coldiretti Vercelli Biella aveva ribadito il timore delle imprese agricole del territorio per le incertezze sulla definitiva abolizione della rata Imu, ma rassicurando nel contempo le imprese sull’importante e incessante confronto intrapreso ad ogni livello per far presente le necessità e le priorità di chi lavora e fa impresa in agricoltura”.
Un primo segnale positivo è stato, nelle scorse settimane, lo slittamento della discussione in merito: “Le imprese – aveva subito precisato Coldiretti – hanno bisogno di certezze e stabilità e non certo di una tassa ingiusta che colpisce i fattori di produzione. Si trattava di non mettere in crisi un intero sistema produttivo e la credibilità delle Istituzioni nei confronti delle imprese costrette ad affrontare la già difficile situazione economica: per questo è importante che tutti i rappresentanti parlamentari del territorio continuino a sostenere le istanze di un comparto – l’agricoltura – che ancor oggi costituisce un importante motore economico per lo sviluppo delle nostre province”.
A dare il “polso” della situazione valga il dato che quantifica in 700 milioni di euro l’insostenibile onere che l’Imu avrebbe comportato per le imprese agricole nel 2013.
L’Imu agricola è stata pagata nel 2012 da circa 3 milioni di contribuenti, di cui 600 mila agricoltori professionali (aziende agricole) secondo i dati divulgati dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ancora riferiti all’intero territorio nazionale.
“Non era nemmeno immaginabile un passo indietro che mina la credibilità delle Istituzioni e mette a rischio un intero sistema produttivo, con una tassa profondamente ingiusta”.
Per di più – sottolinea Coldiretti Vercelli-Biella – rimettere in discussione l’Imu in agricoltura “significa tirare il freno a mano ad uno sviluppo dell’imprenditoria giovanile agricola e ad un ricambio generazionale che vede proprio nella troppa burocrazia e in una fiscalità spesso opprimente il principale ostacolo all’ingresso dei giovani e delle “nuove leve” in agricoltura.
Negli ultimi anni, proprio il carico burocratico e fiscale ha frenato ulteriormente gli investimenti di tantissimi giovani che desiderano oggi fare impresa in agricoltura, come anche la crescita delle oltre 59mila imprese condotte da giovani under 35 già presenti in Italia: e l’Imu, quando introdotta, ha purtroppo “contribuito” in modo ovviamente negativo”.