VERCELLI/BIELLA, 25 ottobre – Importante risultato di Coldiretti Vercelli-Biella che ottiene per i produttori agricoli l’assegnazione di una quota aggiuntiva di carburante agevolato da destinare all’essiccazione di mais e riso.
“Un provvedimento necessario per via dell’elevato tasso di umidità che distingue le colture: la qualità è buona, ma le ripetute precipitazioni e il ritardato raccolto, che si protrarrà sino a novembre inoltrato, hanno determinato una situazione particolarmente delicata.
Ne consegue che i tempi e il consumo di carburante per l’essiccazione raddoppiano (24/26 ore invece di 12/16, ndr), con un aggravio insostenibile per le imprese agricole”.
Lo precisano il presidente e il direttore dell’organizzazione agricola, Paolo Dellarole e Marco Chiesa, che la scorsa settimana hanno chiesto alla Regione l’assegnazione di una quota supplementare di carburante.
Oggi da Torino è arrivata la risposta positiva, con la concessione alle Province “della possibilità di concedere un supplemento di carburante agricolo agevolato per le operazioni di essiccazione del prodotto” come disposto dall’art.2, comma 2, lettera d) del D.M. 26 febbraio 2002.
Ancora, la nota della Regione precisa che “il quantitativo erogabile è concedibile nella misura massima di 50 litri/ettaro per la granella di mais e 50 litri/ettaro per il risone” per le coltivazioni praticate nelle province di Vercelli e Novara. Tale facoltà è estesa anche alle altre Province del Piemonte (quindi, anche per quella di Biella) per le stesse colture qualora ne fosse ravvisata la necessità.
Il provvedimento, va da sé, è accolto con favore dai produttori e dalla stessa Coldiretti interprovinciale che, attraverso il presidente e il direttore fa ora “appello alle province di Vercelli e di Biella perché l’assegnazione del carburante agevolato supplementare avvenga nel più breve tempo possibile, come del resto richiedono le operazioni colturali in atto”.
Come anticipato, quest’anno si raccoglierà il risone sino a novembre inoltrato: a metà ottobre, infatti, risultava mietuta solo circa metà del riso coltivato nel Vercellese e in Baraggia: le mietitrebbie sono rimaste lunghi giorni in rimessa e, anche nei pochi giorni di sole, sono entrate in campo solo in tarda mattinata per causa delle brine notturne.
Per quanto riguarda il profilo qualitativo del riso, la situazione produttiva conferma, come annunciato da Coldiretti, una campagna nei canoni della normalità.
Ciò che continua a destare timore è la situazione dei prezzi che alla Borsa Merci di Vercelli restano “inferiori alle aspettative dei produttori”: “Gli imprevisti di annate come l’attuale insegnano che i rischi sono dietro l’angolo e che le imprese non possono sostenere a lungo una situazione del genere: occorre puntare sulla valorizzazione del riso italiano e della filiera che lo distingue, dal campo alla tavola. Servono promozione e sinergie. E se le cose non cambieranno, a rimetterci sarà l’intero sistema, con una drastica diminuzione di superficie – già dalle prossime semine – laddove ciò può essere possibile (non tutti i terreni del Vercellese o della Baraggia biellese, per la loro stessa natura, non sono di fatto “convertibili” alla coltivazione di altre colture, ndr)”.