VERCELLI/BIELLA, 11 ottobre – Chicchi di grandine grossi come nocciole nel mezzo della vendemmia dei grandi rossi nella zona di Gattinara e in ampie aree della fascia collinare e precollinare attraversa il basso Biellese fino a Roasio, Gattinara e il fiume Sesia.
Una grandinata particolarmente violenta e improvvisa, che ha portato un brusco calo di temperature ma, soprattutto, ha rovinato Le perdite di raccolto in vista della prossima vendemmia saranno quasi certamente a due cifre percentuali,
Nel Biellese ha fatto vento forte, soprattutto nella zona di Baraggia, Salussola, Massazza, Villanova Biellese, allettando il riso: ciò rallenterà le operazioni di raccolta in una fase già delicata: in Baraggia la raccolta del riso si è pressochè fermata negli ultimi sette giorni a causa delle piogge, il timore è ora di compromettere ancor più la situazione.
“Dopo la grandinata di inizio agosto, è possibile stimare perdite a due cifre percentuali, ma è impossibile dare stime precise: la tempesta di ieri ha colpito a macchia d’olio il territorio, certo con punte di particolare insistenza e interessato i pregiati vigneti di Nebbiolo con cui si produce il Gattinara Docg” spiegano il presidente e il direttore di Coldiretti Vercelli-Biella, Paolo Dellarole e Marco Chiesa.
E’ iniziato a grandinare nel tardo pomeriggio, dopo che il cielo si è incupito e il forte vento ha iniziato a sferzare campi e vigneti: è il colpo di coda di un’annata distinta dal clima anomalo che già la scorsa estate ha già provocato, tra danni, mancati ricavi e maggiori costi, perdite stimate dalla Coldiretti in oltre un miliardo di euro all’agricoltura italiana per effetto di una primavera eccessivamente piovosa e del ripetersi di eventi estremi con sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi e intense.
Con un contesto del genere, i terreni coltivati, grazie alla loro capacità di assorbimento, rappresentano un vero e proprio airbag naturale contro l’impatto dell’acqua.
Anche nelle province di Vercelli e Biella, le piogge della scorsa primavera hanno provocato ritardi sull’annata agraria, sia per quanto riguarda le semine e i raccolti, sia per quanto riguarda la monticazione delle mandrie che sono salite tardi (a giugno inoltrato) negli alpeggi montani.
“E ora è tornata la grandine, che è la più temuta dai viticoltori in stagione di vendemmia, perché provoca danni insanabili alle coltivazioni e rovina le uve a pochi giorni dalla raccolta” concludono il presidente e il direttore della Coldiretti interprovinciale.
Nei prossimi giorni potremo essere più precisi nel comunicare la stima compiuta dei danni, anche alla luce dei report dei tecnici di Coldiretti, che stanno effettuando i dovuti monitoraggi e rilievi nelle aree colpite.