BIELLA, 2 ottobre – La lotta contro cinghiali e selvatici? Nel Biellese (e non solo) può partire dai Comuni, grazie al potere dei sindaci di autorizzare direttamente gli abbattimenti di ungulati ed altre specie invasive, nel verificarsi di situazioni di particolare emergenza.
Lo chiariscono i collegati ad una delibera regionale che, adottata nei mesi scorsi, potrebbe portare una svolta all’annoso problema dell’invasione della fauna selvatica e dei rischi ad essa connessi, in primis quello della sicurezza pubblica.
“Va premesso che gli imprenditori agricoli sono i primi difensori della natura e degli ecosistemi” precisano Paolo Dellarole e Marco Chiesa, presidente e direttore della Coldiretti interprovinciale. “Ma in ampie fasce del nostro territorio, siamo di fronte ad una vera emergenza, provocata dalle continue incursioni di specie invasive e senza antagonisti naturali. Di conseguenza, il vero amore per il nostro ambiente non può prescindere dal buonsenso e da opportune misure di contenimento e controllo”.
Coldiretti ha avviato un’azione di confronto con i sindaci delle zone colpite in provincia di Biella: nei giorni scorsi, il segretario di zona Alfredo Galante, accompagnato dai rispettivi presidenti di sezione, hanno incontrato i sindaci di Cavaglià, Cerrione, Cossato, Mongrando, Salussola, Sordevolo, Villanova Biellese e Zubiena; presto l’incontro con il primo cittadino di Mottalciata e con gli altri sindaci delle realtà maggiormente colpite dal problema.
Il presidente Dellarole rimarca come “anche nel territorio biellese i danni da fauna selvatica continuino a rappresentare per l’agricoltura una vera e propria emergenza”.
E mentre i produttori sono ormai esasperati “si continua a registrare che tra le criticità generate dall’assenza del piano faunistico regionale si riscontra anche l’assenza di una legge piemontese che disciplini l’attività venatoria, tuteli il territorio e l’agricoltura, garantisca una miglior vivibilità di quanti vi operano, soprattutto nelle aree dove la presenza di selvatici sta generando grossi problemi, sia in termini di danni ambientali per la sicurezza dei cittadini”.
“Le specie selvatiche in esubero – aggiunge il direttore Chiesa – continuano a generare danni all’agricoltura, causano incidenti stradali e in alcuni casi non è più garantita l’incolumità delle persone che operano nelle zone dove la presenza di fauna selvatica è particolarmente massiccia”.
Una situazione che la Coldiretti ha già più volte denunciato e fatto propria cercando di portare davanti alle Istituzioni la voce della propria base, esasperata per i continui problemi provocati da ungulati e animali selvatici in generale.
“Ecco perchè è necessario potenziare gli sforzi per fronteggiare una condizione sempre più insostenibile per le aziende, che continua a provocare grande preoccupazione negli imprenditori agricoli, oltre che danni ingenti ai bilanci aziendali. E prima di tutto c’è il problema della sicurezza dei cittadini e di chi vive e opera sul territorio: ecco perché ci siamo messi a disposizione dei Comuni per discutere insieme la possibilità di intervenire, quando necessario e opportuno”.