Si corre sempre più spediti verso impieghi diversi, ma il futuro resta sempre la terra se non altro per via della crescita mondiale del fabbisogno di cibo. Molti giovani lo hanno compreso da tempo al punto da diversificare la produzione allargando gli orizzonti e puntando verso colture esotiche. A confermarlo è im articolo apparso su Il Giornale che ha riportato le storie, raccolte al Forum internazionale dell’agricoltura di Cernobbio, di alcuni giovani agricoltori che hanno puntato su coltivazioni finora considerate esotiche come mango e avocado, ma anche arachidi e banane che vengono coltivati a diverse latitudini in tutto il Paese. Ma non solo: ad avere successo sono anche gli allevamenti di animali tradizionalmente consumati da altre culture, come succede in Sardegna dove Antonio Salis decide di aprire alla produzione di salumi kosher e halal.
A questa internazionalizzazione delle colture il nostro Paese risponde l’Italia con un mitodella nostra enogastronomia, il tartufo, che potrebbe diventare patrimonio Unesco. A sostenere la candidatura, lanciata dall’Associazione Città del Tartufo, anche l’ex premier D’Alema che si è impegnato a promuoverla sul piano internazionale.