BIELLA, 16 ottobre – L’azione di Coldiretti per la lotta alle invasioni di cinghiali e selvatici segna un nuovo punto a favore delle imprese agricole: si tratta dell’attuazione delle procedure operative stabilite dalla Provincia di Biella per il controllo del cinghiale, a tutela dei fondi agricoli. “E ciò è tanto più importante – premettono Paolo Dellarole e Marco Chiesa, presidente e direttore di Coldiretti Vercelli-Biella – in quanto ci troviamo di fronte ad un problema che sta assumendo proporzioni endemiche, una vera emergenza non solo per le continue invasioni nei campi, ma per la sicurezza dei cittadini, in primis per il rischio di incidenti stradali provocati da questi animali”.
Nelle note esplicative si precisa come l’intervento “potrà attuarsi durante tutto l’arco delle 24 ore, dandone comunicazione sia al soggetto attuatore (Atc Bi1, Ca Bi1, Gestore Zrc, Federcaccia e Libera Caccia, Aziende Faunistico Venatorie, in relazione all’area sulla quale il “cacciatore tutor” interviene) e, in ogni caso, alla Provincia di Biella, tramite Sms al numero telefonico che il soggetto attuatore metterà a disposizione del “cacciatore tutor” che opera sul territorio di competenza”. Le informazioni richieste sono l’ora di inizio dell’intervento, (dall’uscita dalla propria abitazione) completo di indicazione del foglio e mappale, su cui si intende effettuare l’appostamento. (resta vietata la cerca con caccia vagante).
“Al termine dell’intervento – precisa ancora la Provincia di Biella – dovrà essere inviato un nuovo Sms con l’indicazione dell’ora di termine dello stesso e l’esito del medesimo, specificando il sesso dell’animale abbattuto”.
La Provincia, precisando che sono fatte salve tutte le altre disposizioni contenute nelle “procedure operative di dettaglio degli interventi urgenti a tutela delle colture agricole”, ricorda altresì che “gli unici soggetti legittimati ad intervenire sono i “cacciatori tutor” e pertanto, nel caso di intervento congiunto di due soggetti, ambedue debbono appartenere a detta categoria e avere sottoscritto il contratto con l’agricoltore cui appartengono i terreni oggetto di intervento. I soggetti attuatori devono trasmettere alle associazioni agricole l’elenco dei cacciatori inseriti nel proprio albo relativo al Piano di controllo cinghiale e in possesso dei requisiti richiesti per l’inserimento nell’albo dei “cacciatori tutor”.
“Una misura in più per le imprese agricole” precisano il presidente e il direttore di Coldiretti. “Coldiretti continua peraltro l’incontro con i sindaci delle zone più colpite del biellese, per discutere la possibilità di azioni d’abbattimento dirette in casi di particolare emergenza, così come previsto dalla normativa regionale”.
Il presidente Dellarole rimarca come “una vera difesa del territorio e tutela dell’ambiente non possa prescindere dal contenimento di specie divenute invasive e che non trovano sul territorio alcun antagonista naturale: inoltre, constatiamo che tra le criticità generate dall’assenza del piano faunistico regionale si riscontra anche l’assenza di una legge piemontese che disciplini l’attività venatoria, tuteli il territorio e l’agricoltura, garantisca una miglior vivibilità di quanti vi operano, soprattutto nelle aree dove la presenza di selvatici sta generando grossi problemi, sia in termini di danni ambientali per la sicurezza dei cittadini”.