VERCELLI/BIELLA, 27 settembre – Sala strapiena e concetti importanti che si intercalano insieme alle relazioni, tutte di alto livello, contemplate dal programma. A scrivere il successo del convegno “Riso: cucina è salute” sono stati soprattutto i contenuti e la consapevolezza di “dover fare sistema” per costruire una giusta valorizzazione “del riso italiano come elemento fondante della dieta mediterranea”.
L’evento inaugurale della tre giorni di “Vercelli Riso Expo” (fino a domenica 29) ha visto le importanti relazioni di Attilio Giacosa, nutrizionista, Enzo Vizzari, direttore e curatore delle Guide dell’Espresso, Antonino Cannavacciuolo, chef di Villa Crespi e conduttore di “Cucine da Incubo Italia” e Beatrice Tagliatesta in rappresentanza di Expo 2015.
Giacosa, nel ripercorrere la “storia nutrizionale” del riso in Italia e nel mondo (un alimento che già nell’antica Grecia era accostato a benessere e salute), ne ha evidenziato il ruolo dell’alimento in una dieta bilanciata, parlando anche delle proprietà salutari delle diverse varietà di riso (in particolare dei cosiddetti “risi rossi”) e dei suoi sottoprodotti, come la pula di riso.
Vizzari ha invece sottolineato come “dopo aver perso molti treni, l’Italia non può permettersi di perdere quello della valorizzazione del patrimonio agroalimentare. Purtroppo, molto spesso il Paese e le sue istituzioni, di ogni livello, continuano a non cogliere fino in fondo quanto il patrimonio dei nostri prodotti tipici, come il riso, possa contribuire all’immagine dell’agricoltura italiana nel mondo”.
Parla poi di temi cari anche a Coldiretti (come il problema, quasi il morbo dell’italian sounding che penalizza il vero made in Italy alimentare) e dà una sollecitazione importante a intensificare la promozione del riso italiano a quanti sono preposti a farlo per ruolo.
Il noto enogastronomo ha poi rivendicato l’assoluta “italianità” del risotto: “Una cultura alimentare propria del nostro Paese: il riso è alimento base per oltre metà del mondo, ma questa cultura l’hanno sviluppata gli italiani ed è importante prenderne coscienza e valorizzarlo”.
Al nord come al sud, dove la presenza del risotto nella ristorazione può deve crescere: e dalla Campania, in particolare, viene proprio lo chef Cannavacciuolo che, da sempre, unisce ingredienti prelibati della cucina partenopea a risotti da manuale.
Oltre a raccontare al pubblico qualche sua ricetta, lo chef ha parlato del ruolo importante del brodo, diversamente declinato a seconda del risotto che si intende preparare.
“Interventi di alto livello, che hanno dato il “la” ad un evento importante per Vercelli e non solo” chiosano il presidente e il direttore di Coldiretti Vercelli Biella, Paolo Dellarole e Marco Chiesa. “Una tre-giorni in cui il riso avrà tanto da raccontare in termini di storia, cucina, tradizioni, economia e cultura del territorio: tante ragioni che ne evidenziano la strategicità e confermano la necessità di tutelare le imprese e porre le basi necessarie ed utili ad una ripresa dei mercati, tuttora protesi su quotazioni troppo basse per permettere ai risicoltori vercellesi, biellesi e italiani di guardare al futuro con la necessaria serenità”.