VERCELLI/BIELLA, 30 agosto – “L’abolizione della prima rata dell’Imu 2013 per l’abitazione principale e per i terreni agricoli e i fabbricati rurali dà respiro all’agricoltura italiana e assume particolare rilievo nelle nostre province, in particolare nelle zone a coltura cerealicola e risicola che si estendono nella Bassa”.
Lo sottolineano Paolo Dellarole e Marco Chiesa, presidente e direttore di Coldiretti Vercelli-Biella ricordando che “proprio per la dimensionalità e la conformazione delle imprese agricole del territorio, la notizia giunge come un’importante “boccata d’ossigeno” che dona nuove prospettive e fiducia al settore primario locale”.
Un segnale d’attenzione della politica al territorio e alle imprese di un settore economico – quello agricolo – “che produce economia reale ed è sempre più strategico per il rilancio del sistema-Paese” sottolinea il presidente Dellarole, ricordando che, proprio sul tema dell’Imu, “le sollecitazioni di Coldiretti sono state continue e hanno incontrato la sensibilità della politica nazionale”.
A conferma della strategicità dell’agricoltura italiana, giungono anche le nuove stime che fanno prevedere un nuovo record storico per l’export agroalimentare italiano, che quest’anno porterà nel mondo le eccellenze produttive delle campagne italiane per un valore di 34 miliardi, con un aumento stimato del 7 per cento: dati che compensano i dati ancora negativi nei consumi interni, che hanno colpito come mai era accaduto prima anche l’alimentare con un taglio della spesa del 4 per cento nel primo semestre dell’anno.
Oltre all’abolizione della prima rata, il Governo Letta ha preso l’impegno di cancellare anche il saldo, mediante un prossimo intervento della Legge di Stabilità di ottobre, con la quale verranno definite le coperture necessarie alla cancellazione definitiva per tutto il 2013.
Con tale provvedimento, verrà ridefinita la tassazione degli immobili e della fiscalità locale dei comuni, prevedendo – com’è noto – una service-tax che ingloberà anche la tassa sui rifiuti e servizi.
“Gli effetti di questa decisione sono importanti” aggiunge il direttore Chiesa: “Come ribadito anche dai vertici nazionali e regionali di Coldiretti, si tratta di una scelta responsabile che riconosce il ruolo ambientale, sociale e culturale della nostra agricoltura che contribuisce a produrre quei beni comuni che il mercato non remunera. Inoltre, l’abolizione dell’Imu può agevolare l’occupazione dei giovani in agricoltura dove uno dei principali ostacoli all’ingresso è proprio determinato dalla disponibilità di terreni e fabbricati rurali colpiti ingiustamente dalla tassa”.
Il gettito 2012 dell’Imu agricola è stato di 692 milioni di euro, di cui 628 per i terreni e 64 per i fabbricati strumentali (in Piemonte l’incidenza stimata da Coldiretti è variabile tra i 70 e i 95 milioni di euro). L’Imu agricola è stata pagata, nel 2012, da circa 3 milioni di contribuenti, di cui 600mila agricoltori professionali (aziende agricole) secondo i dati divulgati dal ministero delle Politiche Agricole e Forestali, ancora riferiti all’intero territorio nazionale.