Marco Bencivenga
Presentata in Commissione Cultura, a firma del capogruppo SEL Giancarlo Giordano, un’ interrogazione parlamentare a risposta scritta al Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, sulla questione del mancato coinvolgimento del personale educativo, nell’istituzione dell’ investimento contro la dispersione scolastica, per l’assolvimento di attività aggregative e/o estive, comprese le aperture pomeridiane delle scuole pubbliche. La domanda, rivolta alla titolare del dicastero di viale Trastevere, nata grazie al gruppo “Personale Educativo” attivo dal 2008 su Facebook, oltre a specificare il ruolo degli educatori, inseriti fin dal 1995 nel CCNL Scuola con funzione docente ( art. 121 del D.P.R. 416/74 ) mira a fare luce su quantità, origine e destinazione dei fondi da destinare allo specifico e istituendo capitolo di spesa. Nel testo si legge: “Da sempre il Personale Educativo, già “Istitutori” dei Convitti nazionali, dei Convitti Annessi e degli Educandati dello Stato, è operante su tutti gli ordini di scuola e tutte le fasce di età dalla prima classe di primaria fino alla maturità ed è preposto proprio al settore dell’aggregazione e dell’educazione, dei Bisogni Educativi e della facilitazione dei processi di apprendimento di alunni in regime di semiresidenzialità come di convittualità, attraverso l’organizzazione e la gestione di gruppi per attività ludico-ricreative, lo “studio guidato” (fatto di “doposcuola”, ripetizioni, ripasso, e compiti) per ogni fascia d’età, i “Laboratori Culturali” (in compresenza col docente della materia) tipici del Liceo Europeo e l’organizzazione e gestione di attività integrative curricolari ed extracurricolari”. Per questi motivi, appare necessario rimarcare che siffatte attività “ rischierebbero di essere trasferite a personale non selezionato tramite concorso pubblico ed esterno all’amministrazione, ma soprattutto sempre più precario e sottopagato, con la grave conseguenza di istituire dei servizi-duplicato, precari, temporanei e mal funzionanti”. Altro rischio paventato nel testo dell’interrogazione proposta dall’on. Giordano è quello di “ possibili ricadute negative in termini di mancati posti di lavoro per i precari del Personale Educativo, per quanti all’interno di tale categoria professionale sono precari e soprannumerari, i quali nel caso di un eventuale mancato inserimento della categoria nell’iniziativa suddetta, si vedrebbero ancora una volta penalizzati da una scarsa introduzione, diffusione e conoscenza nello stesso comparto scuola della categoria, delle sue prerogative e delle sue competenze, competenze tuttavia oggi richiestissime a ogni livello delle politiche educative, ma finora trascurate ”. “ Ci auguriamo che l’ interrogazione a favore della nostra categoria professionale – afferma Vittorio Balestrieri, educatore e portavoce del gruppo – possa anche contribuire a specificare meglio il nostro ruolo . Negli ultimi anni, Il personale educativo è stato grandemente martoriato dai tagli, dalla soprannumerarietà e dai parametri correttivi ( si vedano quelli previsti dal DPR 81/09 all’art 20 ) volti a fissare il rapporto educatore – convittori/semiconvittori; appare, dunque, necessario un chiarimento sui fondi europei, anche per effettuare l’implementazione delle risorse economiche nella giusta direzione”.