Da Valsesia e Biellese si torna a casa con tome, miele, mocette e confetture: “Il souvenir gastronomico è sempre più gettonato da chi visita il nostro territorio”
VERCELLI/BIELLA, 23 luglio – Tome e formaggi, mocette, ma anche i vini Gattinara, Lessona, Bramaterra, Erbaluce e Coste della Sesia. E, ancora, il riso della pianura vercellese, il miele e le confetture, il raro “salam patata” o le farine per preparare a casa una buona polenta.
Anche in Valsesia e nel Biellese è il “souvenir gastronomico” il trend dell’estate 2013, che conquista sempre più attenzione da parte di molti turisti che, nel pieno della stagione, hanno scelto le nostre montagne o il lago di Viverone come meta delle loro vacanze.
“E’ il gusto di un territorio speciale quello che i turisti vogliono portare a casa, sapendo di poter contare su un paniere agroalimentare amplissimo e con prodotti d’assoluta qualità” dicono il presidente e il direttore della Coldiretti interprovinciale, Paolo Dellarole e Marco Chiesa.
Un trend che riflette, sul territorio, peculiarità consolidate nel nostro Paese, specie negli ultimi anni: l’Italia, infatti, è leader mondiale nel turismo enogastronomico a livello mondiale con oltre 24 miliardi di euro spesi dai turisti nazionali ed esteri nel belpaese per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per acquistare prodotti tipici, secondo l’analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che è destinata alla tavola ben un terzo (33%) della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia.
Il mangiare e bere è il vero valore aggiunto delle vacanze made in Italy e tra tutti gli elementi della vacanza, dall’alloggio ai trasporti, dai servizi di intrattenimento a quelli culturali, la qualità del cibo in Italia – precisa la Coldiretti – è quella che ottiene il più alto indice di gradimento trai i turisti stranieri e italiani: peraltro, in Valsesia come nel Biellese sono gettonatissimi gli agriturismi che consentono di coniugare la scoperta delle ricette tradizionali (dai risotti alla polenta concia, dall’ava coccia alle miacce, sino alle preparazioni d’eco walser come la walischuppa o il bollito uberlekke, senza dimenticare i fricioi d’patata o, tra le insalate, quella “d’la grema”, con cicoria, pomodori e peperoni conditi con panna e aceto).
Ai vacanzieri che, dall’Italia e dall’Europa, raggiungono i nostri agriturismi si aggiunge sempre più il turismo “mordi e fuggi” del fine settimana, complice la vicinanza del territorio con le aree metropolitane di Torino e Milano: la crisi, infatti, riduce le partenze e costringe a tagliare la durata e il budget delle vacanze delle famiglie per far quadrare i conti: di conseguenza, in molti scelgono di trascorrere in montagna il solo fine settimana.
“I prodotti tipici agroalimentari del territorio vercellese, biellese e valsesiano possono essere acquistati grazie alla sempre più fitta rete di Agrimercati, Botteghe e Punti vendita di Campagna Amica, oltre ovviamente agli agriturismi dove è possibile trovare accoglienza e gustare una cucina sana, rurale e di territorio: ciò a significare che il legame tra agriturismo e agricoltura è sempre più stretto, e perciò è importante fare sinergia guardando al futuro”.