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Il taglio all’accisa sul gasolio agricolo “salva” le imprese che coltivano fiori e ortofrutta in serra nelle province di Vercelli e Biella


VERCELLI/BIELLA, 18 giugno – A tirare un comprensibile sospiro di sollievo sono soprattutto i floricoltori dell’Alto Vercellese e Biellese e quanti, soprattutto nella zona di Cavaglià e del Lago di Viverone, tengono vivo un’areale specializzato e vocato all’ortofrutticoltura in serra.
La “buona notizia” è il taglio dell’accisa sul gasolio agricolo utilizzato per il riscaldamento in serra, previsto decreto legge per il rilancio economico del Paese approvato dal governo Letta su proposta del ministro alle Politiche Agricole De Girolamo.

Un provvedimento che, come sottolinea il presidente di Coldiretti Vercelli-Biella Paolo Dellarole, è da considerarsi “fondamentale per la sopravvivenza stessa delle imprese”.
Il “caro gasolio” è, infatti, una voce di primaria importanza fra i “rincari” che stanno mettendo in ginocchio molti imprenditori del comparto: 500.000, all’incirca, i litri utilizzati per il riscaldamento in serra nelle due province di Vercelli e Biella
“Ciò vale per l’intero Paese – spiega il direttore Marco Chiesa – ma, com’è ovvio, anche le nostre due province sono inserite in un sistema che si trova a dover fare i conti con l’internazionalità dei mercati. Ovvero, a competere con chi, in Europa, può produrre a più basso costo: parliamo di Paesi per i quali il costo dell’energia è inferiore e dove vengono erogate agevolazioni per abbattere il costo delle fonti energetiche.
E a ciò si aggiunge la concorrenza sempre più pressante dei Paesi extracomunitari favoriti da un clima più caldo, che praticano dumping sociale e che spesso utilizzano pratiche di coltivazione bandite dall’Unione Europea””.

La nuova norma prevede che l’accisa sul gasolio per il riscaldamento delle coltivazioni sotto serra, cui attualmente si applica la stessa accisa prevista per tutti i prodotti petroliferi destinati agli usi agricoli, pari al 22% dell’accisa ordinaria, viene ridotta a 25 euro per mille litri, a condizione che i richiedenti siano serricoltori per i quali l’attività imprenditoriale agricola costituisce l’esclusivo o comunque il prevalente fattore produttivo, cioè coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale ed assistenziale.
La disposizione, che decorrerà dal 1° agosto 2013 e fino al 31 dicembre 2015, intende dare una risposta concreta alla perdita di competitività del settore florovivaistico ed orticolo a causa da un lato, del venir meno delle disposizioni che prevedevano l’esenzione dall’accisa per il gasolio destinato alle serre e, dall’altro, dai continui aumenti dei prezzi dei carburanti con un aggravio dei costi di produzione insostenibili.
Il livello di imposizione agevolato sarà applicato sul gasolio per la serricoltura a condizione che le imprese beneficiarie si obblighino a ridurne il consumo, dando così un fattivo contributo al raggiungimento di una maggiore tutela ambientale.

“Sul piano politico – conclude il presidente Dellarole – è decisamente positiva la conferma di orientare le poche risorse disponibili a soggetti professionali che lavorano e vivono di agricoltura, che l’Italia sta anche sostenendo anche a livello comunitario”.

Liborio Butera:
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