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A rischio 123 mila posti, fra questi molti sono dipendenti ministeriali

Altri 123mila posti di lavoro a rischio nel 2013, dopo i 674mila persi in 5 anni. È l’allarme lanciato dal rapporto Cisl sull’Industria. Il documento analizza, settore per settore, i numeri reali della crisi. “L’industria, con meno 415.485 occupati, ha perso l’8,3%; le costruzioni, con meno 259.293 occupati, hanno perso il 13,2% degli addetti”. A conferma della spaccatura profonda tra nord e sud, è nel Mezzogiorno che si concentra “il 65% dei posti di lavoro scomparsi”. Esuberi anche in aree considerate al riparo come i ministeri (7.576), l’Enel (4.000), le Poste (oltre 3.000) o il settore bancario (20.000 posti già persi e altri 20 mila a rischio entro il 2017). L’altro allarme, stavolta fiscale, lo lancia l’associazione di piccole imprese Unimpresa che annuncia una stangata fiscale di 15 miliardi nel prossimo triennio. Sarebbe il frutto delle manovre del governo Monti le quali, senza rettifiche svilupperanno 4,5 miliardi di maggiori entrate nel 2014, 5,4 miliardi del 2014 e 4,9 miliarnell’anno successivo”.

il Fatto