MILANO— Vodafone e sindacati hanno raggiunto l’accordo sui 700 esuberi dell’azienda telefonica. Dopo una maratona no stop, lunga 40 ore, l’intesa è stata trovata all’alba di ieri mattina, e domani dovrebbe essere ratificata al ministero del Lavoro. La trattativa era partita a marzo, dopo la presentazione del Piano industriale che prevedeva appunto 700 esuberi di natura strutturale con l’obiettivo di risparmiare 80 milioni all’anno nei prossimi 24 mesi, a cui aveva fatto seguito l’avvio della
procedura di mobilità.
A darne notizia il segretario generale della Fistel Cisl, Vito Antonio Vitale, il quale spiega che l’intesa prevede un insieme di «contratti di solidarietà e mobilità volontaria» e ricollocamento. L’accordo prevede inoltre una verifica entro i prossimi 18 mesi, oltre all’impegno dell’azienda a fare il punto sulle delocalizzazioni con la disponibilità a ridurle progressivamente, e anche un recupero con demansionamento per chi non volesse aderire alla mobilità. Il segretario generale della Slc, Michele Azzola, nel commentare il raggiungimento dell’accordo evidenzia in particolare l’impegno assunto da Vodafone che «contrariamente a quanto fanno molti gruppi, ha deciso di limitare la delocalizzazione dei call center all’estero».
Nell’avviare il piano, Vodafone (che complessivamente dà lavoro a 7.600 addetti in tutta Italia) aveva evidenziato «gli effetti negativi della crisi macroeconomica, la forte pressione competitiva e il drastico calo dei prezzi, nonché gli interventi regolatori, tutti effetti combinati che avevano provocato negli ultimi due anni una «rilevante erosione del fatturato e dei margini».
Gabriele Dossena – Corriere
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Ottimo articolo, ne farò un punto di riferimento, chissà che quanto letto non possa aiutare anche me.