precari

TFA SPECIALE: MOTTOLA E DI BIAGIO SOLLECITANO IL MINISTRO SULL’ANNO IN CORSO E SUI TEST

Alla c.a. della Prof.ssa Maria Chiara Carrozza
Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca

Roma, 22 maggio 2013
Gentile Ministro,
mi preme trasmetterLe questa nota al fine di condividere con Lei alcune riflessioni sulle criticità che caratterizzano il processo di definizione e avviamento dei Tfa speciali che, come noto, incide profondamente su una fascia già vessata di precariato della scuola.
La situazione, che ho avuto modo di seguire già nel corso della precedente legislatura, come pure nell’attuale, sottoponendo molteplici atti parlamentari, permane in una fase di limbo e su di essa, a un anno dall’annuncio del varo dei percorsi abilitanti riservati, sembra essere calato un inspiegabile silenzio.
Lo scorso 24 marzo 2013, a seguito di un lunghissimo iter procedurale, sono stati firmati tre provvedimenti ministeriali recanti disposizioni in materia di formazione iniziale degli insegnanti: il primo modifica ed integra il DM 249/2010 – istitutivo dei cosiddetti TFA Speciali e riservato a docenti precari con particolari requisiti di servizio come misura transitoria limitata; gli ulteriori due decreti organizzativi disciplinano l’attivazione del Tfa Speciale, la procedura concorsuale e l’attribuzione del relativo punteggio.
Uno  dei provvedimenti, in particolare,  introduce un test che sebbene sia stato definito come “non selettivo” di fatto opera una vera e propria selezione poiché determina l’ammontare del punteggio finale dei docenti, compromettendo le dinamiche originarie del provvedimento istitutivo e dunque stravolgendo lo spirito col quale il percorso riservato era stato concepito richiedendo, infatti,  ai docenti interessati di dimostrare competenze ampiamente già verificate e acquisite con anni di servizio.
Ritengo opportuno evidenziare che tale decreto non ha preso in considerazione le indicazioni e le osservazioni formulate dalla VII Commissione Cultura della Camera, che nel febbraio 2013 aveva sottolineato l’esigenza che si considerasse, ai fini del calcolo dei giorni necessari per accedere al tfa speciale, anche l’anno scolastico in corso. Il disconoscimento, negli ultimi provvedimenti varati, di queste evidenze ha di fatto disatteso le aspettative e le speranze di migliaia di docenti che per pochi mesi o, addirittura, per pochissimi giorni si vedrebbero privati della possibilità di accedere alla configurazione “speciale”del TFA.
La rigidità dei limiti delineati per l’accesso al percorso di abilitazione speciale – quali la sussistenza dei 180 giorni, la non cumulabilità dei giorni in più anni, l’annunciata modifica delle tabelle di valutazione per i titoli, la differenziazione del punteggio tra ordinario e speciale – oltre a creare un significativo disagio tra profili professionali che attendono ormai da troppo tempo una rettifica della normativa, rischiano di innescare una molteplicità di ricorsi ai Tribunali Regionali amministrativi alimentando un contenzioso che non gioverà di certo ad un comparto già caratterizzato da numerose criticità.

Le uniche ulteriori informazioni sullo stato di avanzamento del Tfa speciale sono riportate dagli organi di stampa e riferiscono che il provvedimento in questione sia stato oggetto di rilevi da parte della Corte dei Conti, rilievi sulla cui portata non è dato, al momento, di conoscere in mancanza di comunicati ufficiali.
Ho inteso condividere con Lei le citate criticità, già oggetto di un mio atto parlamentare, perché  ritengo che la questione meriti un’attenta rivalutazione che consenta un’opportuna rettifica delle disposizioni già varate, al fine di ridefinire una disciplina lineare, fattiva e priva di contraddizioni sul procedimento di accesso al Tfa speciale, che non mortifichi la dignità e la professionalità dei docenti che hanno già ampiamente dimostrato di avere le competenze necessarie.
La ringrazio per l’attenzione che intenderà riservare alla presente nota e, rimanendo a disposizione per qualsiasi evidenza, Le porgo i miei migliori saluti.
Con viva cordialità e stima,

Sen. Aldo Di Biagio