VERCELLI/BIELLA, 2 maggio – L’agricoltura “tipica e a chilometro zero” è “un segmento vincente del settore primario che, in pochi anni, ha saputo dare ottimi risultati anche sul territorio di Vercelli e Biella”.
A sottolinearlo sono il presidente e il direttore della Coldiretti interprovinciale, Paolo Dellarole e Domenico Pautasso: le due province sono state al centro, in questi anni, di un trend crescente che ha portato allo nascita, sul territorio, di una quarantina di “Punti Campagna Amica” ai quali si aggiungono gli spacci aziendali non ancora accreditati nel circuito stesso; inoltre, il territorio conta su una ventina di agriturismi associati a Coldiretti e a quattro agrimercati, che si tengono mensilmente a Vercelli (ogni quarto sabato in piazza Cavour), Biella (seconda domenica del mese presso i giardini Zumaglini), Borgo d’Ale (ogni terza domenica presso il mercato dell’antiquariato) e Cavaglià (quest’ultimo aprirà il prossimo mese di maggio e si terrà ogni terzo sabato in piazza Ponteri).
Essi sono parte di una rete alla creazione di 7.000 punti di vendita diretta: “I nostri mercati di Campagna Amica, insieme agli agriturismi e ai punti vendita delle imprese, stanno creando nuove economie e nuova occupazione rappresentando nel contempo un formidabile strumento di coesione sociale, animazione sociale ed educazione alimentare, perché ricreano un legame profondo tra consumatore e produttore, tra il luogo di consumo e il luogo di produzione, tra città e campagna”.
In pochi anni, Coldiretti e Campagna Amica hanno creato in Italia “una rete che comprende 4.739 punti di vendita diretta in azienda agricola, 877 agriturismi, 1.105 mercati, 178 botteghe, ecc. Secondo un’indagine di Censis/Coldiretti, poi, i mercati di Campagna Amica sono frequentati oggi con regolarità da 7,2 milioni di persone in Italia. Una risorsa per l’economia dalle prospettive di sviluppo ancora grandissime”.
Nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica presenti nelle province di Vercelli e Biella si trovano solo prodotti locali, provenienti dal comprensorio e messi in vendita nel rispetto di precise regole comportamentali e di un codice etico ambientale, sotto la verifica di un sistema di controllo di un ente terzo.
Altro settore importante è quello biologico e dei prodotti tipici: l’l’Italia, del resto, può contare anche sulla leadership europea nella produzione biologica e nell’offerta di prodotti tipici con ben 249 denominazioni di origine riconosciute a livello comunitario e 4671 specialità tradizionali censite dalle regioni, mentre sono 331 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 59 a denominazione di origine controllata e garantita (Docg) e 118 a indicazione geografica tipica (Igt).
Un patrimonio agroalimentare che vanta specialità di rilievo anche nelle due province, dove si producono vini d’eccellenza (come le Docg Gattinara ed Erbaluce di Caluso, oltre alle Doc Lessona, Bramaterra, Coste della Sesia, Canavese e Piemonte), miele, ortofrutta, kiwi, formaggi, salumi e tante altre specialità derivanti da una grande tradizione rurale.
Coldiretti