Al Signor Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca
Premesso che/per sapere che
lo scorso 24 marzo 2013 , dopo un iter lunghissimo, è stato firmato il Decreto di modifica del DM 2492010 , istitutivo dei cosiddetti TFA Speciali, riservato a docenti precari con particolari requisiti di servizio;
premesso che
ulteriori due decreti organizzativi pianificano la procedura corsuale e l’attribuzione del relativo punteggio istituendo, tra l’altro, un test dichiarato “non selettivo” ma che, di fatto, opera una vera e propria selezione contribuendo in maniera rilevante al punteggio finale stravolgendo le ipotesi di partenza e lo spirito col quale il percorso riservato era stato concepito;
Tale procedura, per altro farraginosa e lacunosa in alcune sue parti, richiede infatti ai docenti interessati di dimostrare competenze ampiamente gia verificate e acquisite con anni di servizio;
Considerato, inoltre, che
il provvedimento in esame non ha preso in nessuna considerazione le indicazioni e le osservazioni formulate dalla VII Commissione Cultura della Camera che chiedevano la inclusione dell’anno in corso disattendendo le attese e le speranze di migliaia di docenti che per pochi mesi o, addirittura, per pochissimi giorni si vedrebbero privati della possibilità di accedere allo “speciale”
E’ da sottolineare, infine, che la rigidità della tripletta dei 180 giorni , la non cumulabilità dei giorni in piu’ anni, l’annunciata modifica delle tabelle di valutazione per i titoli , la differenziazione del punteggio tra ordinario e speciale, oltre ad innescare una ulteriore guerra tra poveri determineranno una serie infinita di ricorsi ai Tribunali Regionali amministrativi alimentando un contenzioso che non gioverà di certo ad un comparto già caratterizzato da numerose criticità.
Cio’ premesso
si auspicano interventi urgenti a rettifica di quanto attualmente disposto dai decreti in esame che vadano nella direzione di non mortificare la dignitá e la professionalitá di chi ha gia ampiamente dimostrato di avere le competenze necessarie per essere un buon docente e di ricercare, nel contempo, una concreta soluzione per coloro che dal percorso riservato risultano attualmente esclusi per i motivi sopraccitati
Sen. Aldo Di Biagio