Nel mentre vengono varate le nuove Linee Guida per l’edilizia scolastica ferme al 1975, quasi metà degli edifici attualmente funzionanti presenta gravissime carenze dal punto di vista della agibilità o della sicurezza.
I 38 milioni di euro stanziati per la costruzione di nuove scuole attraverso lo strumento del fondo immobiliare, disegnano uno scenario molto diverso dall’attuale e la scuola del futuro sogna di “contribuire alla qualità del tessuto urbano circostante” riscoprendo la sua vocazione di “civic center” .
Se la cosiddetta “scuola del futuro” sogna nuovi spazi di apprendimento, quella del presente, invece, si accontenterebbe di interventi di manutenzione per scongiurare, almeno in parte, i pericoli, a volte latenti ma molto spesso evidenti, che da un ventennio non sono mai stati rimossi.
Se “la scuola che verrà” sogna una Agorà “centro di distribuzione dei percorsi orizzontali e verticali ed è connessa a tutte le attività pubbliche con le quali può all’occasione integrarsi e sovrapporsi” , quella del presente si accontenterebbe di aule non sovraffollate, in linea con le norme di sicurezza, di banchi non riciclati e barcollanti, di..quattro mura, insomma, esenti da infiltrazione di acqua, umidità dove si possa far lezione se non dignitosamente almeno alla men peggio.
Se i nostri pro pro e ancora pro pronipoti trascorreranno il loro “tempo scuola” in “ uno spazio unico integrato in cui i microambienti finalizzati ad attività diversificate hanno la stessa dignità e presentano caratteri di abitabilità e flessibilità in grado di accogliere in ogni momento persone e attività della scuola offrendo caratteristiche di funzionalità, confort e benessere “, i nostri figli sono invece ancora costretti in classi pollaio , stipati in pochissimi mq in barba alle norme di igiene e sicurezza e oltre, ben oltre, gli indici di affollamento previsti dalle norme antincendio
Se la scuola ridisegnata dalle nuove linee guida “si concretizza in pareti con buon livello di isolamento acustico e pareti mobili” “ così da trasformare la gestione dell’ambiente nella gestione della profondità di campo, del livello di trasparenza, visibilità o partizione, in un tessuto continuo fatto di piazze, sezioni, angoli di lavoro, piazze, giardini e porticati” , quelle del presente devono fare i conti con una edilizia scolastica risalente a prima del 1974 (60%), con la mancanza di certificati di agibilità o di prevenzione incendi (50%), e con una “emergenza nazionale” piu’ volte denunciata dall’ANCI..
Troppi SE e troppi sogni…
Se è vero, signor Ministro, che il FUTURO appartiene a nostri.. pro pro e ancora pro pronipoti, il PRESENTE appartiene a noi e ai nostri figli.