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    Categories: scuola

Biella – Il Comitato di Agitazione Permanente delle Scuole Biellesi resiste nonostante tutto!

Martedì 9 aprile è stata un’altra occasione di confronto positiva.

Eravamo pochi, forse una dozzina, ma senza trovare alibi ci siano confrontati su tutti i nodi importanti che la scuola si trova a affrontare oggi e che dovrà sciogliere domani.

Le preoccupazioni sono evidenti e il clima è pesante. C’è la convinzione in tutte/i che la situazione potrà solo peggiorare, indipendentemente dal quadro politico.

–          Il Concorso ordinario è in alto mare: oggetto potenziale di innumerevoli ricorsi che lo potrebbero annientare (le commissioni che non si formano, che non hanno i titoli per essere considerate tali, ecc…).

–          Il Tfa speciale (e no) appare sempre più vago e difficilmente spendibile in tempi brevi.

–          I ricorsi che hanno vinto potrebbero subire un arresto a causa dei contro-ricorsi del Governo che non ha soldi da spendere!

–          Le difficoltà che sta incontrando (e incontrerà ancor di più nei prossimi mesi/anni) il sostegno. Che diventa sempre più attività didattica di serie B: per i vincoli imposti alle Asl e alle famiglie; per l’uso sistematico di insegnanti precari non formati; per la tendenza ad esternalizzare questo servizio affidandolo a strutture cooperative, più economiche e solo apparentemente più idonee.

–          L’entrata a regime della “riforma della scuola superiore” che ridurrà ancora le ore di studio e di laboratorio, conseguentemente le discipline e le cattedre, espellendo ancora insegnanti dalla scuola.

–          La “riforma” Fornero tratterrà insegnanti nella scuola che non andranno in pensione, abbasserà il tasso di innovazione e aumenterà gli insegnanti precari.

–          La permanente tendenza alla riduzione della spesa che sta trovando strade diverse per realizzare questo obiettivo: anche la riduzione degli anni di scuola!

–          L’ideologia dell’innovazione tecnologica (e-book, tablet per tutti, lavagne Lim, informatizzazione generalizzata, ecc…) che sono chiacchiere “impotenti” e truffaldine, allo scopo di nascondere il dissesto presente e diffuso.

–          L’ideologia, trionfante, dell’inefficienza della scuola e quindi della necessità di una maggiore produttività (aumento dell’orario di lavoro) e di un controllo di questa attraverso la valutazione dei risultati didattici e dell’acquisizione di competenze!

–          L’imminente scadenza del contratto, che dovrebbe vedere la categoria “in agitazione” per tutto ciò che ha perso in questi anni, per ciò che deve difendere e per ciò che è seriamente minacciato.

–          L’inerzia sindacale, schiacciata da anni di concertazione e di sconfitte, ma anche da una strutturale mancanza di idee!

–          La stanchezza di una categoria che non ha mai vissuto consapevolmente la condizione di lavoratrici/ori e quindi si trova incapace di reagire e ancor più di organizzarsi.

Le difficoltà raccontate, e i dati recenti lo confermano, ci stanno marginalizzando nella società e fanno di noi, lavoratori della scuola, una massa passiva alla ricerca di vie d’uscita individuali e personali. Ne siamo consapevoli e il Comitato d’agitazione permanente delle scuole biellesi sa di non avere la forza per porvi rimedio. Ma siamo altrettanto consapevoli che tutte le intelligenze che abbiamo raccolto e agito in questi anni non possono essere disperse: devono rimanere vive e a disposizione della scuola pubblica e dei lavoratori di questo settore.

Per questo ci impegniamo a “resistere”: non ci sciogliamo, continueremo a svolgere una funzione critica, a fare controinformazione, a fare analisi e produrre idee.

Non ci troveremo più con scadenza settimanale, come abbiamo fatto in questi tre anni! Ma ci convocheremo volta per volta in base alle richieste e alle esigenze.

Intanto, invitiamo tutte/i a esprimersi, a dire, ascrivere, sarà premura del Comitato di diffondere le opinioni, le riflessioni, le critiche e le proposte…

Agiamo, agiamo in modo permanente! Poiché crediamo che sia finita l’epoca della delega, anche se non ha ancora vinto l’epoca della democrazia diretta!

Liborio Butera:
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