di Giorgio Mottola
Ancora fumata nera per i TFA speciali.
Sembra che sia piu’ facile salire al soglio di S.Pietro che accedere al percorso di abilitazione riservarvato a docenti precari con servizio.
Ad un anno esatto dall’approvazione dell’odg di FLI che impegnava il governo a “valutare la possibilità” di consentire ad una larga fascia di docenti , con anni di precariato alle spalle, di bypassare il test di ingresso dei percorsi abilitanti ordinari e da 10 mesi esatti da quel Comunicato del MIUR che annunciava la modifica del DM 249, tutto è ancora fermo.
La firma del Ministro Profumo, infatti, tarda ancora ad arrivare alimentando le ipotesi piu’ disparate e creando sconcerto tra gli interessati.
Siti e riviste specializzate in queste ultime settimane hanno riportato notizie contraddittorie e spesso inesatte dando per avvenunta la firma in calce al Decreto o per scontata la messa all’odg del Consiglio dei Ministri del provvedimento in questione che, tra l’altro, per sua natura giuridica non avrebbe necessità di essere sottoposto al vaglio del CdM (tutto al piu’ potrebbe configurarsi come una semplice presa d’atto da parte dell’organo di Governo)
Intanto il ritardo accumulato fa sentire i suoi effetti ed alimenta ulteriori guerre tra i cosiddetti ordinaristi e chi è favorevole allo Speciale.
Anche chi , allo stato di fatto, verrebbe escluso perchè maturerebbe il requisito di servizio solo se venisse considerato l’anno in corso, si sente ingiustamente defraudato tanto piu’ che la VII Commissione Cultura della Camera, aveva chiesto al Governo di includere anche il corrente anno per il computo del servizio prestato.
Resta, comunque, da interrogarsi sul perchè il Decreto non sia stato ancora firmato nonostante il Ministro abbia ribadito, a piu’ riprese, la volontà politica di farlo?
Ipotesi plausibile, ma non confermata da comunicati ufficiali, sarebbe il numero elevato degli aventi diritto che, a quanto pare, manderebbe in tilt l’organizzazione da parte delle Università che hanno già difficoltà a gestire il percorso ordinario, e, con molta probabilità, si starebbe pensando (ma sono solo indiscrezioni) a studiare ipotesi
di scaglionamento.
Se così fosse, a farne ancora una volta le spese sarebbero esclusivamente i docenti.