“Fare chiarezza al più presto”. E’ quanto chiede Coldiretti Piemonte alla luce della sconcertante scoperta in Valsesia, alta provincia di Vercelli, di 27 cinghiali con tracce di contaminazione da Cesio 137 ritrovate nella lingua e nel diaframma, come reso noto dalle prime analisi effettuate.
“Un comprensorio – commentano Roberto Moncalvo e Bruno Rivarossa, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Piemonte – che, nel suo presente e nel suo futuro ha un’agricoltura da tutelare e difendere, fatta di mille eccellenze che continuano ancor oggi un’attività di millenaria origine. Un patrimonio socioculturale, oltreché economico ed occupazionale, che va difeso garantendo trasparenza, informazione, sicurezza e salute”.
Bisogna fare chiarezza ed estendere anche ad altri animali selvatici le analisi.
Questa problematica a cui va dato atto alle autorità sanitarie ed alla regione Piemonte di avere immediatamente attivato le forze speciali dei carabinieri, si inserisce in una situazione di presenza di selvatici in misura abnorme ed anche per questo motivo Coldiretti sta seguendo con molta attenzione l’iter della nuova legge regionale sulla caccia.
La nostra Federazione interprovinciale di Vercelli e Biella nella persona del presidente, Paolo Dellarole e del direttore Domenico Pautasso ha chiesto da subito un incontro urgente al prefetto per chiarire gli interrogativi aperti che restano molti.
In particolare come sia possibile un fatto di questo genere.
in un paese come l’Italia che ha fatto la scelta di non avvalersi del nucleare, a differenza di quanto accade nei paesi confinanti.
Torino, 8 marzo 2013