Salute – Ecco le regole per una buona frittura
La frittura: poca e seguendo alcune regole. Repubblica Salute affronta il problema dieta e fritti, ricordando che questo genere di cottura è comunque ipercalorico e di lenta digestione. Ma per chi non può proprio farne a meno, allora meglio scegliere oli che sopportano alte temperature (e soprattutto siano stabili), gettandolo via se fuma o manifestasse un odore acre. Gli alimenti pronti per la frittura devono essere a temperatura ambiente, asciutti, non salati, zuccherati o speziati; se necessario ridurre l’alimento in piccoli pezzi immergendoli pochi alla volta per non abbassare la temperatura dell’olio (l’ideale è 180°); ridurre i tempi di cottura per evitare che gli alimenti si colorino troppo; salare solo al momento del consumo. E in tema salute, sarà un’ottima scelta il carciofo. Lo ricorda Roberto Suozzi nella rubrica l’Erba Voglio su La Repubblica: il principio attivo contenuto nelle foglie ha effetto terapeutico sulle disfunzioni epatiche e, da un recente studio dell’Universtà di Pavia, si è scoperto anche che il carciofo ha una buona azione contro il colesterolo. (Non è la prima volta che vedo sdoganata la frittura. L’altra sera a cena all’ottimo San Martino di Treviglio il dottor Silvestro Spinelli, che si occupa del progetto Salute nel Piatto ha difeso il fritto. Io di Spinelli mi fido. E meno male che esiste! I piemontesi del Monferrato che mangiano il fritto misto di terra ringraziano…)
Via Club di Papillon