Caro Mario Monti, sono lieta per lei del fatto che, dopo un anno di lavoro si senta di dire: -“L’emergenza finanziaria è superata, gli Italiani possono di nuovo essere cittadini d’Europa a testa alta.”- Sono contenta
Quando iniziava a metterle ha lasciato a Lei l’amaro compito di farlo. Questo mi fa ricordare quando portai il mio alano tedesco a tagliare le orecchie. Il veterinario disse che dovevo restare fuori, perché Mosè (si chiamava così il cucciolo), vedesse soltanto lui “il cattivo” ed io lo avrei ripreso, dopo la tortura, per consolarlo e sarei sembrata “la buona”. Sembrata, sì, perché il cane, nelle mani del veterinario, ce l’avevo messo io.
Mi scusi, Le parlo di cani e questo può sembrarle fuori luogo, visto che gli Italiani (I maiuscola) sono esseri umani, variegati nell’aspetto anche sul lato economico, giacché sappiamo bene che la ripartizione della ricchezza in Italia non gode dell’essere qualificata “giusta”, visto che il 10% delle famiglie possiede il 45% della “ricchezza”, scontrandosi con il dato per cui la somma del 50% delle (altre) famiglie arriva a raggranellare soltanto il 10 per cento della ricchezza totale. Ma questi dati Lei certamente li conosce. Li riporta la Banca d’Italia in un suo “bollettino sulla ricchezza delle famiglie”. Insomma, anche prima che giungesse Lei a “darci una mano” per recuperare il nostro orgoglio di Italiani, questo rapporto descriveva un Paese diviso in modo incisivo tra chi si può permettere una vita confortevole e chi, anche con la tredicesima di Natale (ammesso che abbia uno stipendio su cui contare), non riesce ad arrivare alla fine del mese, senza dovere chiedere aiuto, non si sa sempre bene a chi. Personalmente ho versato, tra una cosa e l’altra 2100 euro di “tasse”, condominio straordinario compreso. Ma sono una fortunata: ho un tetto sulla testa lasciatomi da mio padre che l’aveva pagato con un mutuo.
No: non le voglio parlare di me. Le ricordo che nel post Economy 2050, dal titolo “L’Italia non sa più risparmiare” (che si avvale di un rapporto di “Banca intesa Sanpaolo”), risulta che oltre il 45% degli Italiani non soltanto non riesce più a risparmiare, ma stia vivacemente ponendo mano alle “ricchezze accumulate” (a causa di un reddito disponibile da brivido), per le necessità ordinarie. No: non per vacanze, spese natalizie, gioielli o altro. Proprio per la sopravvivenza. La stupisce? Non penso. Avrà fatto caso che i “compro oro” sono ovunque: nelle strade e sul Web, con l’interesse risvegliato delle “Fiamme Gialle”, in quanto nei «compro oro» per cui hanno effettuato più di 250 perquisizioni, suddivisi su tutto il territorio nazionale, c’è un totale per 163 milioni di beni e 500 conti bancari sequestrati, con 118 indagati in undici regioni d’Italia. Ma siamo lieti della sua serenità a fine percorso.
Un’altra cosa che a me “cittadina qualunque” riesce difficile da comprendere è il perché, mediante un emendamento alla legge di Stabilità, il governo abbia previsto di prorogare di 12 mesi l’entrata in vigore delle disposizioni del decreto legge Salva Italia relative, rispetto alle funzioni delle Province. Mi creda: sarebbe stata una bella “botta” di fine d’anno. Purtroppo non è scoppiata. Ha fatto cilecca? Ma “L’accelerazione impressa alla fine della legislatura ha definitivamente archiviato la possibilità di convertire in legge il decreto 188/2012 che avrebbe dovuto tracciare la fine del riordino delle Province e l’istituzione delle Città Metropolitane.” Mi si dice. Qualcuno sarà più tranquillo, vero? Poi abbiamo saputo che: “In attuazione del decreto “Salva Italia” il 31 dicembre l’Agenzia delle Entrate scatterà una foto sui conti correnti e investimenti degli Italiani: ai risparmiatori sarà chiesto il pagamento dell’1 per mille (con soglia minima di 34,20 e massima di 1.200 euro) su tutti i prodotti e strumenti finanziari, aliquota che salirà all’1,5 per mille dal 2013, senza più tetto massimo.” Che sarà poi l’1per mille,no? Ma, per i clienti “più facoltosi”, “fatta la legge scoperto l’inganno”, pare che le banche (tenuto conto che l’imposta va pagata sui depositi amministrati al 31 dicembre), potranno suggerire, prima di fine anno, una facile operazione di “prestito titoli”, che poi saranno restituiti il 3 gennaio, mettendo nel frattempo il corrispettivo sul conto corrente. In tal modo quella famosa percentuale di Italiani che possiedono un patrimonio da 10 milioni (i quali dovrebbero pagare 15mila euro), saranno, per una volta, uguali a noi, cioè potranno limitare l’imposta a 34,20 euro. Niente a che vedere con il “colpo di mano” compiuto nella notte fra il 9 e il 10 luglio 1992, quando il governo guidato da Giuliano Amato penetrò nei forzieri delle banche italiane prelevando il 6 per mille da ogni deposito. Coraggioso! Bello! Da restare nella storia. Unico, mi verrebbe da dire… D’altra parte pare che il 40% dei francesi (in maggioranza di destra), sia d’accordo con Gerard Depardieu trasferitosi in Belgio per pagare meno tasse. Quindi non soltanto Catherine Deneuve e la Bardot difendono l’attore. Chissà cosa accadrebbe in Italia se si andasse giù pesante sui risparmi dei facoltosi! Bene, mi sono dilungata anche troppo, ma l’ultimo pensiero lo vorrei dedicare alla speranza che avevamo avuto sulla promulgazione di una norma di legge costituzionale che stabilisse una riduzione del 50% sul numero dei parlamentari per ogni ramo del Parlamento. Come ci sarebbe parso bello come regalo di Natale! Ma Lei desidera che a farcelo sia la prossima legislatura di politici, i quali, naturalmente, si daranno una martellata da suicidio con molto piacere, no? Per poter discutere della questione verrà istituita una commissione ad hoc? Così guadagneranno anche loro, poverini! Intanto l’Italia si è comunque alleggerita: i suicidi sono stati tanti.
Bianca Fasano. Cittadino qualunque d’Italia.