Gli onorevoli GRIMOLDI, GOISIS, RIVOLTA e CAVALLOTTO hanno voluto lasciare un pessimo ricordo di loro a fine legislatura, proponendo una interrogazione parlamentare i cui effetti saranno da un punto di vista istituzionale nulli, poiché lo scioglimento delle Camere è già avvenuto. Forti ripercussioni avrà invece l’intervento sull’opinione pubblica, soprattutto sui precari di III fascia con anni di esperienza professionale alle spalle, prevalentemente reclutati dalle istituzioni scolastiche nel centro-nord del Paese.
Da sempre Adida sottolinea come esista una connotazione “geografica”, oltre che strutturale, intorno alla questione dei precari di III fascia, dovuta principalmente all’iniqua gestione dei numeri già a partire dalle Siss e confermata dai Tfa ordinari e dal Concorsone. Migliaia di docenti assunti a tempo determinato dalle graduatorie d’istituto (la cui costituzione è comunque definita e determinata da decreti ministeriali) si sono trovati negli anni – e si trovano tuttora – in condizione di pesante sfruttamento, contro il quale i TFA speciali possono fornire un piccolo aiuto. Questo però gli onorevoli proponenti l’interrogazione – che sparano a zero sui TFA speciali e su quanti lo stanno attendendo da tempo, guardando alla Lega Nord con speranza – pare non lo sappiano e, inaspettatamente, senza essersi mai occupati della III fascia, hanno deciso di dilettarsi in annunci a effetto, gettando nello sgomento quanti avevano invece visto nella Lega un interlocutore sensibile ai loro problemi. Si ha l’impressione che, approfittando dell’evidente scarsa conoscenza dei problemi della scuola di Grimoldi e compagni, qualche “gruppo di pressione” tra i tanti presenti nel precariato scolastico e tra gli aspiranti docenti, provi a “usarli” per il proprio tornaconto.
Premesso che il testo di modifica del Decreto 249/2012 non affronta alla radice il problema, non si comprende come facciano dei Deputati della Repubblica italiana – cioè dei legislatori, che hanno la pretesa di intervenire sulle questioni della scuola – a non accorgersi che dietro alle richieste dei lavoratori di III fascia ci sono anni di discriminazioni palesi e di violazioni del dettato costituzionale.
Non comprendiamo come facciano a non rendersi conto che (e ciò riguarda soprattutto l’On. Goisis che in passato aveva sostenuto le ragioni della III fascia in Parlamento) docenti con anni di esperienza alle spalle sono stati incomprensibilmente e inspiegabilmente posti in condizione di inferiorità e di “mancanza”, quando invece l’esperienza e il servizio svolto con onorabilità e legittimità dovrebbero essere parametri prioritari. Esiste tra l’altro una precisa normativa europea che valorizza il servizio ai fini non solo del riconoscimento professionale (36/2004) ma anche per la stabilizzazione (70/99), che l’Italia continua a disattendere, con lo sfruttamento del precariato diventato ormai strutturale. Di tutto questo, possibile che i quattro onorevoli non sappiano nulla?
Viene il dubbio che non siano aggiornati neanche sull’assurda gestione dei TFA ordinari: dai test d’ingresso scandalosamente zeppi di errori, alla disomogenea gestione delle prove a seguire.
Vogliamo credere che l’interrogazione Grimoldi sui TFA speciali sia frutto di un’azione non condivisa dal partito, derivante da pressioni di parte che non trovano fondamento in una visione complessiva della realtà.