Tagli alla scuola, la lettera del prof. Vincenzo Tripodi
I soldi non bastano. Fondi per scongiurare 24 ore: tagli al MOF. La Spending Review porta a dei tagli in tutti i Ministeri, anche il MIUR sarà costretto a reperire dei fondi. Sono queste le notizie che si leggono sulle testate on line. Ma andando alla seconda pagina si legge: concorso a cattedra, lavori preparatori per la prova di selezione. Mi fermo un attimino a
riflettere, torno indietro, rileggo e cerco di capire il senso: I soldi non bastano….lavori preparatori per la prova di preselezione al concorso. Il senso non lo trovo. Non lo trovo perché non esiste un filo logico in questo percorso. Mi chiedo: se i soldi non bastano perché bandire un concorso inutile? Perchè non risparmiare “un pò di milioncini” annullando una selezione inadeguata e inopportuna anziché inventare strategie assurde come l’innalzamento dell’orario di lavoro da 18 a 24, che non fanno altro che creare un peggioramento della qualità della scuola ed un taglio senza precedenti di posti di lavoro? Invece di pagare centinaia di commissioni per il concorso non si potrebbero utilizzare questi soldini per saldare se non tutto, in parte, il conto della Spending Review? In una precedente lettera inviata in redazione, “Il Concorso Spoil System”, avevo già elencato i motivi di un concorso senza senso logico che sta giustamente portando a centinaia di ricorsi e sentenze del TAR che contraddicono i requisiti del bando (ammissione dei giovani laureati senza abilitazione), ma visto che il Ministro, anziché ascoltare i consigli e le proposte di chi conosce bene il mondo della scuola, si ostina ad andare
avanti verso la propria sconsiderata strada, la strada di un concorso a cattedra con dei requisiti di ammissione e dei titoli valutabili ingiusti e non adatti al tipo di ruolo da coprire, elenco tali motivi ancora una volta, aggiungendone altri:
1. Nelle graduatorie ad esaurimento gli aspiranti hanno già superato una selezione concorsuale per trovarsi in quell’elenco (le SSIS erano a numero chiuso, gli accessi alla laurea in Scienze della Formazione Primaria anche), quindi i candidati sono già vincitori di un concorso.
2. Non esiste una carenza di personale, e quindi la necessità di inserire al più presto docenti negli Istituti Scolastici Italiani (le graduatorie sono ancora affollate), per di più il concorso è stato bandito in regioni in cui (e non riesco ancora a capire il senso), esiste un’alta affluenza di aspiranti in graduatoria (ad es. per la classe di concorso A034, elettronica, il concorso è stato bandito in Sicilia, Campania e Lazio, le regioni più affollate di docenti in graduatoria).
3. Non è corretto ed onesto far entrare di ruolo un docente senza un’opportuna formazione e senza aver messo mai piede in una scuola italiana nelle vesti di insegnante al posto di un altro docente che da anni ed anni tira avanti la “baracca”.
4. Il concorso non ringiovanisce il settore docenti secondo i requisiti di ammissione (i laureati entro il 2002 avranno ormai 33-34 anni, gli abilitati in media ancora di più).
5. Non ha senso in un periodo in cui il governo fa i salti mortali per fare dei risparmi (sempre e solo sulla nostra pelle) con proposte ingiuste oltre che impietose (vedasi legge oraria da 18 a 24 ore con conseguenza perdita di centinaia di posti di lavoro) per poi sprecare milioni di euro di denaro pubblico in un concorso inutile (o ancora peggio investire i risparmi nell’ acquisto di caccia F35).
6. E’ partita un’altra modalità di reclutamento, il TFA (Tirocinio Formativo Attivo): che senso ha stravolgere per l’ennesima volta un metodo per un altro se i corsisti del TFA, hanno già affrontato una selezione oltre che sborsato migliaia di euro per seguire delle lezioni e formarsi.
7. La qualità della scuola sicuramente non migliorerà se il prossimo anno i nostri alunni saranno nelle mani di docenti con un’ottima conoscenza della disciplina (visto che hanno superato un concorso) non comunque maggiore dei cosiddetti”precari” delle graduatorie ad esaurimento (visto che un concorso l’ hanno vinto anche loro) ma “impreparati” dal punto di vista didattico. Saper insegnare non vuol dire conoscere la disciplina, ma per fare ciò è necessaria una specifica formazione.
8. Fra i titoli valutabili nel concorso vi è “l’abilitazione alla libera professione”. Non capisco la relazione tra la libera professione e l’attività di insegnate, anzi credo che chi svolge l’attività di docente non dovrebbe svolgere un’altra professione, in quanto questo oltre che togliere un posto di lavoro ad un’altra persona, potrebbe portare a svolgere l’attività di docente come professione secondaria o addirittura di ripiego.
9. Fra i titoli valutabili vi è “la pubblicazione su riviste scientifiche”.
Adesso mi chiedo: ma un buon insegnante perché dovrebbe avere delle pubblicazione su riviste di ricerca scientifica? Queste pubblicazioni sono svolte da ricercatori universitari o da dottorandi, non da insegnanti della scuola primaria o secondaria.
Questi che ho elencato non sono 9 ostacoli alla strada che sta percorrendo il ministro, ma sono 9 giusti motivi per fargli cambiare direzione ed imboccare la giusta retta via ed usare qualche volta un minimo di buon senso.
Prof. Vincenzo Tripodi