Ti dico le mie idee se avrai voglia potrai farle presenti:
1. TFA non entro nel merito delle operazioni di selezione, che non conosco nel dettaglio, che mi sembra di aver capito che sono molto pesanti.
Ritengo però che una selezione vada fatta, vedo tra i docenti precari che c’è ne sono alcuni assolutamente non in grado a relazionarsi con gli allievi, non in grado neanchè di guardarli negli occhi.
Queste persone hanno conseguito una laurea e ad oggi avrebbero tutti i diritti di insegnare e lo fanno ma con grandi disastri sugli allievi e sopratutto sull’immagine che si dà della scuola pubblica.
So bene che ci sono tanti docenti di ruolo che sono nella stessa situazione, sui docenti di ruolo è difficile intervenire e forse non è il caso, però se vogliamo una scuola pubblica migliore bisogna cominciare da qualche parte; cominciare con una selezione migliore di chi entra a scuola potrebbe essere un buon compromesso.
CREDO PERO’ CHE NEI LIMITI DEL POSSIBILE BISOGNEREBBE SALVAGUARDARE LE POSIZIONI DI CHI DA TANTI ANNI E’ NEL MONDO DELLA SCUOLA DA PRECARIO.
2. Relativamente al sostegno immagino tu voglia porre l’attenzione sul fatto che per i docenti perdenti posto ci saranno i corsi di aggiornamneto per permettergli di insegnare sul sostegno, questo non va bene sulla qualità, ma già oggi ci sono docenti privi di titoli che insegnano sostegno, allora io credo che possa essere un buon compromesso quello di permettere a docenti che perdono il posto di riconvertisi e non essere licenziati.
Anche perchè qualche docente di sostegno, qualcuno visto all’opera, si siede alla cattedra e prende appunti e sarebbe lui/lei ad aver bisogno del sostegno e non i ragazzi. Insomma penso che più che il titolo serva la buona volontà di far bene.
3. Invalsi: personalmente quando vado a fare esami di stato in giro sono contento perchè posso confrontarmi ed avere un parametro di riferimento esterno e non essere autoreferenziale, i test nvalsi ad oggi nelle superiori servono a misurare le conoscenze/competenze degli allievi non a dargli una valutazione che spetta alla commissione e ai consigli di classe quando assegnano il credito.
Nelle scuole medie il test invalsi contribuisce al voto finale ma come una delle altre prove in quanto fa media.
Quindi anche in questo caso io non esprimerei un giudizio completamente negativo ci possono essere degli aggiustamenti ma capire quale nel suo complesso sia la situazione della scuola italiana e della singola scuola non credo sia un dramma. Queste informazioni servono anche a decidere che tipi di investimenti fare e in quali settori, spendere dei soldi senza poi capire che tipo di risultati si ottengono non ha molto senso.
Credo inoltre che in classe non siamo tutti uguali, ci sono docenti che fanno un lavoro egregio e altri che fanno grandi disastri. Perchè devono essere trattati tutti allo stesso modo? Non è facile valutare chi merita di più ma credo che in qualche modo prima o poi ci si debba arrivare.
4 sul quarto punto occorre far attenzione che in sede di formazione cattedre le ore non vengano divise tra più docenti e poi ricomposte dopo aver fatto le nomine, sarebbe utile che le RSU delle scuole facessero attenzione ai contratti che verranno stipulati dopo le nomine. La CGIL potrebbe darci una mano se ne hanno voglia.
Per quanto riguarda le supplenze dopo le nomine, come diceva Rigola, le scuole devono inserire in una server i nomi di chi nominano se non erro entro 5 ore dalla nomina, questo per permettere alle scuole di non ricominciare tutte le volte a rifare le telefonate dall’inizio della graduatoria. Chissa se potessero rendere accessibile a tutti i precari, con la sola possibilità di consultazione, questo server, in fondo si tratta di andare nell’ottica della trasparenza amministrativa dichiarata in ogni nuova legge che vien fatta che riguarda la PA ma che poi spesso nei singoli uffici, dove ci sono le persone come noi e non quelli di Roma, questa trasparenza non viene applicata.
Lo so che penserai che sono già immerso nel ruolo di dirigente, non è così perchè ti avrei detto le stesse cose anche un anno fa.
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