A Roma è stato firmato da 124 Paesi il primo pronunciamento ufficiale contro l’accaparramento dei terreni da parte di grandi imprese multinazionali. Solo nel primo trimestre del 2012 sono stati ceduti 2,5 milioni di ettari e a fare la parte del leone sarebbe la Cina che ha fatto una vera e propria incetta soprattutto nei Paesi della fascia sub sahariana. Qui la mancanza di leggi specifiche e di documenti di proprietà fa sì che con pochi spiccioli sia possibile acquisire grandi quantità di terra dalle comunità locali che subiscono quasi un esproprio. Il documento promosso dalla Fao dovrebbe regolare le transazioni di terreni, ma anche foreste e aree di pesca, partendo dal rispetto di un diritto ancestrale delle comunità originarie dei terreni. Il problema, però, è che la sanzione è solo morale e le regole sono volontarie. Tuttavia, pur non avendo effetto immediato, potrà far valere la sua azione difensiva in sede di giudizio. Tutto da leggere l’articolo di Giulio Sapelli sul Corriere della Sera.
via Club di Papillon