Scuola: riconversione personale in esubero – Le rassicurazioni vs le sterili strumentalizzazioni
Da più parti si leggono commenti di critica nei confronti del provvedimento che introduce la riconversione sul sostegno del personale della scuola di ogni ordine e grado in esubero. Critiche da una parte comprensibili, perchè arrivano dai precari che con questo provvedimento temono di non avere più l’incarico di supplenza per il prossimo anno scolastico. Non lo sono quando queste paure vengono mascherate con la richiesta di “super poteri” e/o di super specializzazioni del neo docente di sostegno.
Con questo post intendiamo rassicurare tutti, cercando di fare un’analisi serena su quanto si prospetterà da qui a breve. Iniziamo dai precari, in preda al panico, ai quali va tutta la nostra solidarietà (così come è ed è sempre stato) e tutto il nostro appoggio. Il docente in esubero, riconvertito sul sostegno, inevitabilmente lascerà al precario presente in graduatoria il posto che altrimenti accuperebbe nell’organico di fatto. Questa nuova situazione paradossalmente potrebbe addirittura aumentare le possibilità di un possibile incarico, ergo di lavoro. Un consiglio che però diamo ai precari preoccupati è di evitare di scagliarsi contro i colleghi, ma di raccogliere le forze e di usarle per chiedere in tutte le maniere l’allargamento degli organici.
Adesso le rassicurazioni più importanti le facciamo a quelli che in questi giorni si nascondono dietro il delicatissimo problema dei diversamente abili per urlare allo scandalo. Questi signori, che essi siano alla guida di pseudo-sindacati non iscritti da nessuna parte, associazioni di disabili o che appartengano al mondo della scuola, di ruolo e non, sanno o dovrebbero sapere che i posti vacanti sul sostegno, non coperti dagli specializzati per via delle graduatorie esaurite, ogni anno vanno assegnati al personale precario, spesso alle prime armi, talvolta privo di ogni conoscenza del mondo della scuola in generale e in particolare delle problematiche dell’allievo diversamente abile. Questi supplenti sono laureati in ingegneria, matematica, storia e filosofia, diplomati magistrali, ITP eccetera, ma non sono in possesso di alcun attestato che li rende “super potenti”,così come oggi qualcuno, impropriamente e forse anche in mala fede ,vuol far credere.
La riconversione sul sostegno del personale in esubero diventa invece una risorsa per la scuola, ma lo diventa ancor di più per l’allievo diversamente abile ,che per la prima volta non si troverà in classe un docente “utilizzato” controvoglia sul sostegno, ma un professionista che ha fatto una scelta importante di passaggio di profilo. Precisiamo “scelta” perchè la riconversione sul sostegno è su base volontaria. Dunque non più insegnanti gettati allo sbaraglio, ma personale formato sia attraverso un corso, ma cosa più importante, subordinato ad un docente specializzato con anni di esperienza che li guiderà nella nuova delicata missione. Chiunque capirebbe che con questa operazione, dopo anni, si sta ritornando ad investire sul personale riqualificandolo. Proprio per questo motivo siamo convinti che si tratta di un’importante garanzia per l’allievo disabile e non una discriminazione, come da più parti si legge. Insomma professionalità in più a disposizione della Scuola.
Invece a chi sostiene che il docente di sostegno debba essere “pluri qualificato”, quasi un medico o meglio ancora un neuropsichiatra infantile, lo invitiamo a rivedersi la legge 104 del 92. Tale legge impone alla Scuola l’integrazione scolastica dell’allievo con disabilità e tale integrazione può farla (deve farla) l’insegnante della classe che certamente deve conoscere e comprendere la diagnosi funzionale, ma che resta l’insegnante della classe così come prevede la legge.
L’integrazione non si fa con l’insegnante “particolare”, ma con l’insegnante “inclusivo”, in altre parole l’allievo diversamente abile è l’allievo di tutto il Consiglio di Classe. Dunque proprio per la delicatezza dell’argomento si invita tutti alla serenità ma soprattutto a non essere più “realisti del Re”.
twitter: @liboriobutera