Il ministro Grilli vuole affossare definitivamente lo stato sociale e la scuola
Il ministro Grilli, il tecnico “impiegato statale” super pagato, ieri sera ospite a Ballarò si è lasciato andare in uno spettacolo trash di stampo brunettiano, cambiano dunque gli attori, ma il copione resta lo stesso. Secondo il ministro i tagli vanno fatti alle forze dell’ordine, alla sanità, ai dipendenti regionali e come al solito alla scuola, quast’ultima, già massacrata dal precedente esecutivo e ridotta a brandelli.
La legge 133 del 2008 ha tagliato 8 miliardi di Euro eliminando molte peculiarità professionalizzanti, vedi i laboratori degli istituti tecnici e professionali. A questi tagli si è aggiunta una pseudo-riforma utile solo a mascherare altri tagli, voluta da Tremonti, Gelmini e da quello stuolo di consiglieri strapagati da noi tutti. Ma andiamo al copione regitato dal ministro: “Si devo tagliare – ha sottolineato Grilli – ma se vogliamo restringere, ridurre la dimensione della macchina dello Stato, non possiamo solo ridurre, come dobbiamo fare, il 5%, dobbiamo ridurre tutto”. I grandi numeri della spesa pubblica, ha affermato ancora, sono “la scuola (con piu’di un milione di occupati), la sanita’ (piu’ di 720mila addetti), i dipendenti delle Regioni e degli Enti locali (mezzo milione) e le forze dell’ordine (350mila)”. Quando si affronta l’argomento del taglio della spesa pubblica, ha sottolineato Grilli rispondendo alla leader della Cgil, Susanna Camusso, tutti sono d’accordo fin quando rimane “un’entita’ astratta. Quando invece dobbiamo dire cosa si deve fare ci rivolgiamo a voci come le consulenze o gli immobili, a cosa che non hanno nome e cognome. Qui – ha insistito – c’e’ un problema del dimagrimento di uno Stato, bisogna fare scelte dolorose”.
Il popolo italiano si deciderà prima o poi di smettere i panni di “pecora”?
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