Presenti: rappresentanti del Cps Roma, Cps Mantova, Cps Latina, Coord. lav. scuola “3ottobre” Milano, Gratis toscana, Rete Autorganizzata Precari scuola Veneto, rappresentante ass. FormaMente Palermo.
Prima parte dell’assemblea
Il Coordinamento lavoratori della scuola “3 ottobre” illustra ai coordinamenti presenti il percorso e le modalità di gestione del corteo.
Seconda parte dell’assemblea
In relazione alle future iniziaitive di mobilitazione, si tiene la seguente discussione:
Il Coordinamento di Roma informa della propria intenzione di creare un collegamento permanente con gli universitari coinvolti nei TFA con l’intento di spingerli alla lotta. Infatti non si può certamente negare il diritto all’abilitazione, ma è necessario fare chiarezza sui numeri delle cattedre effettivamente disponibili, visto che i numeri dei TFA sono di molto superiori alle cattedre effettivamente disponibili. Inoltre, il discorso dei TFA è in grado di coinvolgere tutta la scuola, a differenza della legge Aprea che è sentita soltanto dai precari.
Il Coordinamento di Milano fa tuttavia notare che la legge Aprea sarà estesa a tutta l’Italia, e che di conseguenza i laureati vedranno il TFA come titolo necessario per farsi assumere direttamente dai presidi. Quindi il coinvolgimento degli universitari, solo su queste basi, appare improbabile e l’obiettivo della protesta dovrebbe essere più la legge Aprea che non i TFA. Inoltre, la chiamata diretta da parte dei presidi potrebbe smontare lo stesso meccanismo dei TFA, che potrebbero non essere neppure necessari, e dare l’illusione di risolvere il grande problema dei tagli alla scuola: se c’è la chiamata diretta non c’è bisogno delle graduatorie e dunque lo stesso problema del precariato viene dissolto. Infine, la legge Aprea è pericolsa perché introduce il capitale privato all’interno della scuola statale.
Il Coordinamento di Roma ricorda di non sottovalutare anche alcune norme recentemente approvate che porteranno non pochi disagi al mondo della scuola: la riforma dell’art. 81 prevede che in ogni esercizio il governo debba essere in pareggio (con la conseguenza di aumentare i tagli su tutta la spesa pubblica) e l’approvazione di un documento di economia e finanza in cui il debito pubblico dovrà passare in due anni dal 120% al 110%, con la conseguenza del disinvestimento su molti aspetti della spesa sociale e in particolare sulla scuola. Si proprone quindi una strategia di unità complessiva con tutte le categorie sociali coinvolte nelle future politiche di tagli, compresi gli universitari e i docenti di ruolo, nel nome della protesta contro la distruzione della scuola pubblica. Inoltre, si fa notare come la questione dei TFA non sia secondaria: i TFA, che non avranno valore abilitante ma saranno solo titoli culturali, produrranno una massa notevole di insegnanti che saranno favorevoli alla chiamata diretta perché sarà l’unica possibile opportunità di lavoro.
La rappresentante dei Gratis fa notare come la legge Aprea in discussione a Roma prevede la trasfromazione degli organi collegiali, con il rischio che gli insegnanti in essi avranno sempre meno spazio e sempre minore libertà.
Il Coordinamento di Roma insiste sulla necessità di creare un fronte unico di tutte le categorie coinvolte nella politica di tagli alla scuola e lancia l’idea di un’assemblea nazionale capace di coordinare tutte le realtà in protesta. E’ necessario creare una piattaforma comune e aperta a tutti i possibili interlocutori.In particolare.
Si apre un dibattito sulla possibilità di coinvolgere gli aderenti all’iniziativa dell’Urlo della Scuola; alcuni sostengono che l’Urlo ha un forte radicamento sul territorio nazionale e quindi potrebbe essere un alleato di grande importanza; altri fanno notare che l’Urlo ha dichiarato di avere esaurito la propria spinta di protesta, preferendo lasciare la prosecuzione della mobilitazione alla politica. D’altra parte, si fa notare come l’interesse principale dell’Urlo sia rivolto all’Università e al mondo della Ricerca piuttosto che alla scuola in senso stretto.
Il Coordinamento di Latina ribadisce la necessità di creare un fronte unico, proponendo il coinvolgimento delle RSU con l’intento di indire assemblee “autentiche” di lavoratori dove discutere dei problemi oggetto di mobilitazione. Sottolinea l’importanza di coinvolgere i precari, spesso del tutto abbandonati dalle stesse RSU, e l’inaffidabilità di molti interlocutori, nei confronti dei quali è necessario mettere ben in chiaro gli obiettivi dei coordinamenti. Sottolinea inoltre l’urgenza di organizzare al più presto una mobilitazione a carattere nazionale a Roma vista l’imminente approvazione della Legge Aprea.
C’è consenso unanime sul fatto che buona parte dei genitori sia sostanzialmente d’accordo con la chiamata diretta e che la maggior parte delle single sindacali sia ufficialmente contraria alla legge Aprea, ma che di fatto non sia disposta a collaborare con i coordinamenti di lavoratori precari.
Il Coordinamento di Roma rilancia l’idea di un’assemblea nazionale a Roma in preparazione di una manifestazione nazionale a Roma.
Il Coordinamento di Milano chiede di lanciare la manifestazione nazionale a Roma il prima possibile, mostrando diffidenza verso il numero potenzialmente ampio di alleati in un’assemblea nazionale, che tuttavia hanno sempre dimostrato poca partecipazione concreta. Si propone quindi di spostare il piano delle alleanze con altri soggetti a livello locale convocando assemblee territoriali nelle prime settimane di maggio in modo che ogni coordinamento possa tessere rapporti con i soggetti realmente attivi sui territori in vista di una grande manifestazione a Roma per il 26 maggio.
L’assemblea si scioglie con l’intenzione di riaggiornarsi sulla questione tramite skype, facebook e via mail.