La riforma di Bruxelles del 2009 ha rivoluzionato in bene il mercato del vino, ponendo fine agli sprechi, così come accade oggi per le manovre volute dal governo Monti. Parola di Angelo Gaja che in una lettera, pubblicata sulla prima pagina de La Stampa, promuove a pieni voti la riforma osteggiata in un primo momento, ma che oggi fa balzare l’Italia al primo posto nelle esportazioni. “La riforma – scrive Gaja – si ispirò al comune buon senso, merce rara, mettendo la parola fine all’enorme spreco perpetuato per oltre trent’anni di denaro pubblico destinato alla distruzione delle eccedenze ed introducendo misure atte a riequilibrare il mercato del vino. I contributi comunitari prima largamente sperperati vengono ora destinati a co-finanziare l’azione di promozione dei produttori di vino sui mercati extra-comunitari nonostante i tempi di crisi”.
via Club di Papillon
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