Frutta e verdura sempre perfette grazie alla chimica. Su l’Espresso la prima di una serie di inchieste per far luce sui trattamenti che subiscono i cibi. Per frutta e verdura si comincia dal campo con l’utilizzo di fitofarmaci, anche se nei campioni analizzati – in Italia – meno del 2% presenta tracce superiori ai limiti consentiti (che sono comunque molto bassi). Per avere poi prodotti tutti uguali e perfetti c’è una prima selezione in fasce di qualità e una serie di trattamenti sul raccolto che vanno dal lavaggio alla spazzolatura fino all’aggiunta di cera o gommalacca per esaltare i colori, oltre all’utilizzo di sostanze antifungine e antibatteriche. Ma il rischio maggiore deriva in realtà dalla nebulizzazione di acqua sui banchi perché può favorire la marcescenza e gli attacchi fungini. “Ogni passaggio con acqua – spiega il professor Daniele Spadaro – rappresenta un rischio potenziale per la crescita di microrganismi” motivo per cui bisogna fare più attenzione alle verdure già lavate in busta, consumandole entro 48 ore e lavandone comunque il contenuto.
via Club di Papillon
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