Alta cucina – Basta apparenza, contano di più sostanza e materie prime
“Addio all’apparenza” scrive Davide Paolini su Il Sole 24 Ore di domenica per delineare una nuova tendenza tra i fornelli: niente più cotture innovative, estetica fine a sé stessa, nomi ridondanti. Piuttosto spazio a contaminazioni di ingredienti, ritorno della materia prima povera e fantasia al servizio del gusto. “L’attuale momento storico – argomenta Paolini – vuole semplicità e un’etica dove il prezzo dovrà corrispondere alla qualità dell’offerta”. In questa direzione va la rivalutazione della figura del pasticciere nei ristoranti, come è emerso dai congressi di Identità Golose, in corso a Milano fino a domani. Il Pasti-chef per esempio, come lo definisce Francesco Rigatelli su La Stampa di domenica, è una figura che è sempre esistita e che oggi torna prepotentemente alla ribalta per un motivo molto semplice: la cucina si può prepare e mettere in tavola, la pasticceria ha bisogno di tempi di riposo. (Nella foto una creazione dolce di Franco Aliberti)
via Club di papillon