La cena delle stelle siciliane non ci è pertanto sfuggita, grazie anche al bravo – e nostro amico – Viaggiatore Gourmet [http://www.altissimoceto.it/2012/02/07/cartoline-dalla-festa-delle-stelle-siciliane-hotel-villa-athena-agrigento/]
Cena che si è svolta a Villa Athena, una delle location più mozzafiato al mondo. In altre parole un posto da sogno, bellissimo.
A deluderci però è stato l’accompagnamento del menù proposto dagli chef stellati, praticamente a base di solo Champagne ad esclusione di un moscato di Siracusa servito con il dessert.
Ci fa certamente piacere che l’alta cucina siciliana incontri lo champagne ma – secondo il nostro parere – questo vino non può essere il solo protagonista di una cena in cui si esalta “il meglio” della cucina della nostra amata Isola.
Permetteteci di considerarlo una mancanza di rispetto nei confronti del territorio. Il territorio è uno ed indivisibile, non si può prenderne in prestito solo una parte. Comprendiamo il fatto che ci fosse uno sponsor, non c’è nulla di strano in questo ma almeno un paio di vini siciliani ad accompagnare due delle numerose portate a base di pesce erano più che doverosi.
Sia chiaro che chi organizza le proprie cene ha il sacrosanto diritto di gestirle come meglio crede utilizzando i vini che più gli garbano. E’ solo quando si utilizza il nome di un territorio che si ha il dovere e l’obbligo di rispettare tutte le realtà del territorio stesso, cosa che nell’occasione non è avvenuta, anzi, è stata inflitta quasi un’umiliazione ai vini bianchi siciliani, quasi non fossero all’altezza di accompagnare i piatti che secondo le valutazioni di una guida sarebbero i migliori dell’isola. Questo caria amici di A Ruota Libera non ci può star bene, lo consideriamo un modo sbagliato di valutare e proporre le realtà di un luogo.
Ovviamente è la nostra opinione e restiamo aperti al dialogo.