L’editore che ha pubblicato la recensione che conteneva queste due affermazioni oltre ad altre, è stato condannato a versare 15000 euro come risarcimento al produttore del vino in questione, sentitosi offeso dall’articolo. Osiamo dire a ragione, perché non c’è nessun motivo per esprimersi in questo modo quando si giudica il lavoro e l’impegno delle altre persone. Aggiungiamo che ci vorrebbe più rispetto quando si parla del lavoro altrui. Per quanto ci riguarda a tutto c’è un limite e in questo caso è stato ampiamente oltrepassato.
Noi di A Ruota Libera amiamo l’agricoltura e i suoi prodotti. Ogni vino per noi è una scoperta perché è il frutto del lavoro, della tradizione e delle idee di persone che si impegnano nel loro mestiere. Può sembrar facile assaggiare e giudicare ma bisogna farlo con attenzione perché il disprezzare nasconde sempre qualche lacuna.
Esprimiamo quindi solidarietà al produttore Enrico Scavino che ben ha fatto a chiedere rispetto per il proprio lavoro e per il proprio vino.