La mobilitazione e il passaparola fra le donne è stato talmente capillare al punto tale che le pagine aperte su Facebook (“Boicotta Omsa”, “Mai più Omsa” e “A piedi nudi! Io non compro Omsa e Golden Lady finché non riassumono”) continuano quotidianamente a registrare adesioni.
Dopo questa grande alzata di scudi anche la coop (forse perchè rischia di ritrovarsi i magazzini zeppi di calze invendute) attraverso il vicepresidente di Coop Adriatica Giovanni Monti ha dichiarato al quotidiano online Ravenna&dintorni: “A livello formale è possibile che Coop non accetti più come fornitore chi decide di delocalizzare a discapito del territorio. Per i prodotti non alimentari – specifica – gli accordi con i fornitori sono presi da Coop Italia. Certo è una decisione politica che richiede di essere ponderata con cautela e mediata dalle istituzioni locali, anche perché coinvolgerebbe non solo un supermercato, ma tutto il sistema Coop”.
A questo punto ci chiediamo: come mai 300 donne sono riuscite a fare tutto questo rumore e 10mila docenti in esubero (fra loro circa la metà donne) non riescono a far sentire la propria voce? Perchè i media non concedono a questi lavoratori lo stesso spazio concesso alle lavoratrici Omsa? Esiste forse un “razzismo” mediatico? O la qualità dell’Istruzione in questo Paese non interessa più a nessuno?