I precari della Scuola – La crisi la pagate voi!
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dei precari della scuola che si rifiutano (giustamente) di pagare il debito contratto dalla malapolitica e dalla malagestione della cosa pubblica e al contempo rivendicano più posti in organico, meno tagli e sono fortemente contrari al blocco del “turnover”
DOCENTI PRECARI DELLE GAE UNITI CONTRO I TAGLI E IL BLOCCO DEL TURNOVER
Il debito non si paga con la scuola pubblica. Ci sono stati 150.000 tra docenti e ATA e oltre 9 miliardi di euro di tagli dal 2008. Oggi ci sono oltre 200.000 precari tra graduatorie ad esaurimento e di istituto. Con questi dati e l’aumento dell’età pensionabile, bandire un nuovo concorso non ha alcun senso. Per questi motivi diciamo:
Ø No al concorso e a sistemi di reclutamento che favoriscono il clientelismo, come la chiamata diretta dei Dirigenti Scolastici o i concorsi banditi dalle singole scuole o reti di scuole. Esiste già un sistema di reclutamento di merito, che va preservato, basato sui titoli e il periodo di servizio dei docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento.
Ø Assunzioni su tutti i posti attualmente occupati da precari che lavorano da anni: assumiamoli subito a tempo indeterminato. Anche ottemperando alla direttiva europea che prevede la loro assunzione dopo tre anni di servizio.
Ø Ripristino dell’organico antecedente alla legge 133/2008 in funzione di una scuola che garantisca qualità e continuità.
Ø Piano di investimenti compensativi rispetto ai tagli della legge 133/08.
Ø Lo sblocco del turnover al 100%.
Ø Preservare il carattere “ad esaurimento” delle Graduatorie, sancito dalla Legge 296/2006, per favorire la risoluzione del problema del precariato scolastico.
Ø Il rispetto dell’orientamento legislativo di non estendere l’inclusione nelle Graduatorie ad Esaurimento ad altre categorie di aspiranti, oltre quelle già inserite, ulteriormente confermato dall’art. 9, comma 20 del Decreto Legge n. 70 del 2011, convertito con modificazioni dalla Legge n. 106 del 2011, il quale ha stabilito che l’aggiornamento delle graduatorie è consentito, con cadenza triennale, “senza possibilità di ulteriori nuovi inserimenti”. Ciò al fine di conseguire l’obiettivo di evitare il formarsi di nuovo precariato, ingrossando le fila di quello già esistente.
Ø Svincolare le assunzioni dal Ministero dell’Economia e delle Finanze in base alla legge 449/1997, che le lega all’approvazione di quest’ultimo; chiediamo l’abrogazione di questa legge per segnare così la fine della dipendenza dal ministero dell’economia, che grava sempre in termini di tagli alla scuola!
Ø No alla privatizzazione e all’introduzione di procedure di tipo aziendale nella valutazione delle scuole, basate su “accountability” e “customer satisfaction”, come l’Invalsi, a cui legare la distribuzione di risorse economiche.
Ø Annullamento della differenza tra Organico di Diritto e Organico di Fatto.
Ø In merito al Contratto Nazionale del Lavoro, uguaglianza dei diritti tra docenti di ruolo e docenti precari.
Ø Rispetto alla norme della sicurezza scolastica e della sentenza del Consiglio di Stato del 16 giugno 2011 che ristruttura tutte le classi ad un numero massimo di 25 alunni e a 20, laddove vi siano alunni diversamente abili.
Difendiamo la scuola come bene comune che appartiene a studenti, docenti e genitori.
Ai partiti che hanno voluto i tagli e propongono la riduzione degli anni di permanenza nella scuola diciamo:
GIU’ LA MANI DALLA SCUOLA STATALE!
DOCENTI PRECARI INSERITI NELLE GRADUATORIE AD ESAURIMENTO