Al Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
Agli Onorevoli Deputati e Senatori del Parlamento
Alle Organizzazioni Sindacali
Agli Organi di Stampa
Oggetto: Reclutamento docenti. Proposta operativa
Onorevole Ministro,
Lei ha dichiarato di voler bandire un nuovo concorso per 300.000 precari, che consenta anche ai giovani di entrare nel mondo della scuola. Ci consenta di esprimere le nostre perplessità in merito, visto che sarà proprio l’innalzamento dell’età pensionabile che impedirà a molti, giovani o meno, di avere accesso alla scuola.
Lei sa bene che la riforma, voluta da chi l’ha preceduta, ha tagliato molte cattedre in ogni ordine e grado di scuola.
Su quali posti, dunque, si vorrebbe bandire questo concorso, senza illudere coloro che sperano di avere accesso alla professione e tenendo conto di quanti, abilitati con procedure concorsuali, con specializzazioni acquisite e competenze testate sul campo, hanno speso la loro giovinezza e le loro competenze nella scuola?
Ci sembra francamente demagogico parlare di “apertura” ai giovani, quando l’aumento dell’età pensionabile, il blocco del turn-over e i tagli di cattedre conseguenti alla riforma Gelmini (140.000 posti di lavoro in tre anni) di fatto limitano l’accesso nella scuola a tutti i precari, quale che sia la loro età (che, vorremmo ricordare, è anche anzianità di servizio nella scuola).
Prima di parlare di “Concorso” occorre, a nostro avviso, studiare i motivi che hanno indotto ad abbandonare questo sistema di reclutamento e come è stato sostituito: per nove anni la SSIS (Scuola di Specializzazione per l’Insegnamento Secondario) e, oggi, con il TFA (Tirocinio Formativo Attivo).
Prima di parlare di “Concorso”, occorre prendere atto della situazione reale che vede più di 100.000 contratti a tempo determinato ogni anno attribuiti a docenti abilitati assunti tramite le Graduatorie ad Esaurimento e la conseguente scandalosa forbice che separa l’organico di diritto dall’organico di fatto.
Prima di parlare di “Merito”, occorre ricordare che tutti gli iscritti alle Graduatorie ad Esaurimento vi figurano con merito avendo conseguito l’idoneità all’insegnamento attraverso i Concorsi Ordinari del 1990 e del 1999, oppure avendo conseguito un titolo abilitante di valore concorsuale attraverso le SISS.
Prima di parlare di “Concorso”, occorre domandarsi quali siano le modalità sensate di bandirlo e concretizzarlo acciocché non si creino nuovi e vasti insiemi di abilitati e conseguenti aspettative paralizzanti con conseguente formazione di nuovo precariato.
Prima di parlare di “Concorso”, occorre guardare la situazione della finanza pubblica e stimarne i costi e i benefici (non solo quelli mediatici): si immagini cosa significa gestire un concorso per 300.000 aspiranti alla luce delle incertezze e dei problemi emersi nella realizzazione del recente “Concorso a Preside” che ne ha gestiti un decimo di quella cifra.
Onorevole Ministro, superati e approfonditi i punti di cui sopra, che Le indichiamo allo scopo di indurLa agli opportuni accertamenti, la nostra proposta operativa è la seguente:
1) Raccordare il nuovo sistema di formazione iniziale degli insegnanti con il reclutamento, abbandonando la modalità “concorso di massa” che, da tutto il mondo scientifico, non viene più ritenuta consona a formare e selezionare buoni insegnanti e che, dal punto di vista dei costi, è insostenibile.
2) Attivare i Concorsi “a cattedra”, con cadenza biennale. Nel Regolamento dei Concorsi chiediamo venga inserita una clausola che preveda il ruolo per chi vince, mentre chi perde dovrà ripresentarsi al prossimo concorso. Il concorso va indetto solo per le classi di concorso con Graduatoria provinciale esaurita, al quale abbiano accesso i soli insegnanti abilitati (iscritti o non iscritti alle Graduatorie ad esaurimento) e i prossimi abilitati tramite il TFA.
3) Istituire un piano straordinario triennale di assunzione di 150.000 insegnanti, ridefinendo un organico di diritto che si avvicini maggiormente all’organico di fatto.
4) Il triennio di cui sopra dovrà servire per la messa a punto del canale di formazione e reclutamento di insegnanti istituito con i TFA, predisposto per andare a regime subito dopo il succitato piano triennale.